Non è chiusa la vicenda del campo nomadi di via Germagnano. Si apre un nuovo capitolo, P.zza D’Armi e via Ala di Stura dove si sono spostati (temporaneamente dicono) diverse famiglie che occupavano l’area sgomberata.

La soluzione scelta dal sindaco per smantellare il campo – attacca Ballatore di Fratelli d’Italia – ha provocato oltre al danno (ricordiamo a tutti che le 73 famiglie, per un totale di circa 200 persone, percepiranno un incentivo dai 400 ai 1000 euro, tramite un accordo stipulato tra le parti per liberare l’area) si aggiunge la beffa poiché il problema non è risolto in quanto gli stessi si stanno spostando in altre aree della città. Quindi una soluzione che non produrrà gli effetti annunciati ma che creerà ancora caos tra i residenti delle zone in cui sosteranno, creando inoltre un grande problema di ordine pubblico nonché sanitario alle circoscrizioni di competenza.

Ballatore chiede chiarezza e invita la giunta ad allestire Piazzole di sosta temporanee, dove ci si può trattenere al massimo 6 mesi, perché se sono nomadi, devono migrare e non possono permanere nello stesso territorio. Inoltre, solamente attraverso una mappatura di tutti gli insediamenti presenti in città, è possibile attuare gli interventi più idonei a contrastare le situazioni di illegalità e degrado urbano e contesta la decisione della Giunta 5 stelle ponendo interrogativi da non sottovalutare, non bastano i continui problemi che la città vive quotidianamente se in queste altre zone ora succede qualcosa, di chi è la responsabilità?

Spero che l’amministrazione comunale, così frettolosa nel trovare la soluzione allo sgombero, regalando bonus, ma meno celere nell’affrontare i problemi ben più gravi di questa città, come la crisi economica ci dia una risposta chiara e precisa. Sono preoccupato – aggiunge Ballatore – perché questi spostamenti, seppur temporanei come vorrebbero far intendere, dovranno essere in qualche modo gestiti, a cominciare dalle regole di buona convivenza. Annunciamo quindi sin d’ora che se la situazione perdurerà nuovamente anche in queste zone saremo pronti a raccogliere le firme per indire un referendum popolare sui campi nomadi nella Città di Torino.

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