Il Tribunale per i Minorenni di Torino è sotto accusa per gravi ritardi nella gestione dei casi che coinvolgono i minori. Secondo l’avvocato Francesco Miraglia, tali ritardi stanno compromettendo il diritto all’infanzia di molti bambini, privati di serenità e stabilità.

Storie che spezzano il cuore


Tra i casi denunciati spicca quello di una bambina che da oltre cinque mesi può vedere la madre solo una volta al mese, senza che sia mai stato emesso un provvedimento formale. Gli incontri, richiesti dai Servizi Sociali, sono momenti di dolore e frustrazione per una relazione madre-figlia a rischio.
Un altro caso riguarda una bambina di soli due anni: da più di un anno si attende una decisione definitiva sulla sua custodia. Nonostante le relazioni dei Servizi di Neuropsichiatria attestino l’idoneità del padre, il Tribunale non ha ancora preso provvedimenti.

Ritardi che distruggono l’infanzia


L’avvocato Miraglia denuncia anche il caso di un padre che, da oltre sei anni, può vedere la figlia solo in ambiente neutro. Malgrado siano passati due anni dal deposito delle memorie, il Tribunale non ha preso una decisione. Casi come questi, purtroppo, sono emblematici di un sistema che non riesce a garantire risposte rapide ai più fragili.

Appello alle istituzioni e ai cittadini


Secondo l’avvocato, i ritardi sarebbero causati dalla carenza di personale e dall’enorme carico di fascicoli pendenti, ma queste non sono giustificazioni accettabili. Ogni giorno di attesa è un’infanzia rubata, un tempo prezioso che nessuno potrà restituire.
“Non possiamo più ignorare questa realtà,” scrive Miraglia, invitando tutti a una mobilitazione collettiva. “I bambini hanno bisogno di amore, stabilità e risposte concrete. Le istituzioni devono agire ora.”

Rispondi