Gabriele Perrone, 35 anni, è il titolare del bar in via Torino 132 a Brandizzo da otto anni. Lunedì ha attirato l’attenzione sul suo bar perchè ha dichiarato ufficialmente che avrebbe riaperto al pubblico, non solo al Take Away. “Non per protesta, ma per necessità” sono le sue motivazioni, ovvero: non mi interessa trasgredire, devo lavorare per mangiare. Ed ha anche due figli, di 6 e 10 anni, “ho il dovere di preoccuparmi che non manchi loro nulla, se questo è un reato, arrestatemi subito”.
Perchè ha aperto
“Ho preso questa decisione sabato mattina dopo essermi recato al mercato di Brandizzo e Montanaro dove sembrava una giornata di mercato normalissima in tempo lontano dal Covid-19 – spiega Gianluca -, non si riusciva nemmeno a camminare dalla gente che c’era”.
“Se si fa assembramento nelle piazze durante i mercati e le vie dei paesi continuano ad essere trafficate di pedoni, possono essere le 15 persone munite di mascherina, con le mani igienizzante e a distanza di sicurezza di 1 metro all’interno del mio locale il problema? Io non credo”.
Come è andata
Nessun verbale all’orizzonte: Perrone, che specifica sui social di avere messo tavoli e sedie a disposizione, ha lavorato solo col delivery, probabilmente perchè anche i clienti temono il verbale. Però l’opinione pubblica è esplosa ed ecco servizi in TV e aticoli sui giornali nazionali. Il “contro” è che in alcuni commenti è anche additato come persona “in cerca di visibilità”, ma lui smentisce categoricamente ribadendo che ha riaperto e la solidarietà è stata tanta. Nonostante i denigratori, che paiono piuttosto politicamente vicini al governo dai commenti, in tanti si sono congratulati col barista e lo sostengono.
Una domanda sorge spontanea: e se lo facessero tutti, il governo cosa farebbe? Però non tutti hanno il coraggio di rischiare grosse sanzioni, e il coraggio è una dote, di questi tempi.