La Polizia penitenziaria del carcere di Asti ha bloccato un pacco indirizzato ad un detenuto contenente tre telefoni cellulari. Un nuovo tentativo di introdurre telefonini, carichi e con Sim, per consentire ai reclusi di comunicare all’esterno.

I tre apparecchi erano destinati ad un detenuto in alta sicurezza, condannato per reati legati alla criminalità organizzata ed erano nascosti in una busta che era stata spedita dal padre.

La busta, che presentava una facciata rigida, dietro era avvolta da un sottile strato di polistirolo dentro il quale erano state scavate le nicchie per nascondere i tre microcellulari carichi e completi di Sim.

Leo Beneduci, segretario generale Osapp spiega: “La Polizia Penitenziaria ha dimostrato professionalità e scrupolosa attenzione. Si tratta dell’ennesimo ritrovamento di telefoni cellulari. Dopo anni il legislatore ha previsto la fattispecie penale di introduzione e detenzione di dispositivi atti a comunicare con l’ esterno, (compresi i cellulari). Come sindacato informeremo l’opinione pubblica di ulteriori ritrovamenti e sugli sviluppi di queste vicende che minano la sicurezza degli istituti penitenziari e di riflesso la sicurezza dell’intera collettività

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