Intervista a Matteo Rossino, portavoce di “Torino Tricolore”. Un contenitore politico molto attivo in città. Decine sono le iniziative su Torino di questo gruppo, dalla solidarietà al recupero delle aree degradate. Come anche le proteste politiche, le proposte e le escursioni per riscoprire il territorio.

Ma cosa è Torino Tricolore? Lo abbiamo chiesto direttamente a Matteo Rossino, portavoce del comitato di cittadini e in prima fila per “comunicare ciò che non va bene e risolvere ciò che possiamo risolvere”.

Matteo Rossino, cosa è Torino Tricolore?

Torino Tricolore è un contenitore politico formato da tanti volontari di Torino e cintura. E’ composto da persone più o meno giovani con diversi passati politici, ma uniti dall’amore per la nostra città. Noi lo definiamo un “laboratorio sovranista”, per cui ha sicuramente una direzione politica e una visione d’insieme. Una visione che ci permette di collaborare anche con altri gruppi quando le cose per noi sono nella direzione giusta, oppure di contestare scelte istituzionali che per noi sono nocive.

La bussola è, ovviamente direi, l’Italia. La preferenza nazionale, la lotta ai quartieri ghetto. Insomma, la volontà è di ridare gli spazi alla collettività e di aiutare il nostro popolo nei mille problemi causati da una politica menefreghista. Il tutto con sorriso, spensieratezza e con la forza del volontariato. Chi aiuta Torino Tricolore non lo fa per una poltrona o un’ambizione, ma per mettersi a disposizione ad aiutare i torinesi.

Ha detto diversi passati politici, e il presente?

In Torino Tricolore abbiamo deciso di fregarcene della politica elettorale. Questo lascia libertà ai volontari anche di militare in un partito. Senza mezzi termini posso dire che abbiamo dei volontari vicini alla Lega come anche a Fratelli d’Italia, per esempio. Ovviamente è richiesta la condivisione di una direzione: sovranità, identità, popolo, tradizione.

Quindi per le prossime elezioni di Torino cosa dobbiamo aspettarci da voi?

So che girano delle voci, ma al momento nessuna è reale. E’ sicuramente vero che tanti cittadini stanno chiedendo a me (e ad altri volontari) di candidarci, ma non abbiamo alcun accordo al momento. Da un lato è un punto di forza perché ci mantiene disinteressati, dall’altro è una follia perché potremmo essere un ottimo valore aggiunto per un partito che vuole davvero rappresentare il popolo torinese. Se avverrà qualche candidatura o qualche indicazione di voto… sarà solo perché i cittadini ce lo chiedono o perché pensiamo di poter portare cose buone. Nessun obbligo né tantomeno svendita del nostro lavoro.

Come vede la scelta di Damilano sindaco del centrodestra?

Sinceramente non lo conosco. Conosco tanti politici ma lui è un “civico”, quindi proviene da altri ambienti. Sicuramente è un imprenditore di successo, si presenta molto bene e qualche sua idea che ho sentito è buona. Sicuramente sarebbe un bel cambio di passo dopo PD e 5 stelle.

Vedremo se le opportunità ci porteranno a parlare con lui e valuteremo tutto e tutti, al di fuori dei sondaggi. Ciò che facciamo e muoviamo – ripeto – sarà solo per portare del bene alla nostra città. Senza calcolare i sondaggi o altro.

Le sue candidature passate pensa possano essere un problema?

Io faccio politica da ormai 20 anni… il contesto elettorale è cambiato rispetto a qualche anno fa. Se uno vuole fare politica elettorale è giusto che lo faccia nel partito più vicino alla propria visione del mondo. Valuteremo man mano, senza vincoli, cosa fare.

Torino Tricolore, come detto prima, ha persone che provengono da storie ed esperienze diverse. Quando abbiamo formato questo gruppo mi è stato chiesto di fare da portavoce per la mia esperienza e i miei risultati. E ho deciso di dire di sì. La domanda deve essere piuttosto “cosa e chi sarà meglio per la città?”. E le risposte le daranno le urne.

Vuole lasciare un messaggio a chi ci legge?

Di non dare retta a voci di corridoio o falsità. Ho tutti i social, il mio numero di telefono è pubblico e conosco centinaia di persone. Se ci sono dubbi, perplessità o domande… fatele direttamente a me. Torino Tricolore non sono io ma è un gruppo di torinesi che amano l’Italia. E che ho l’onore di aiutare.

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