La guerra, si sa, genera mostri da tutte le parti. Evidenze di atti di efferatezza ingiustificata non possono, in alcun modo, essere taciute. Così avviene che, nel silenzio della maggioranza dei media occidentali, l’esercito e la popolazione ucraina si stanno macchiando di crimini sempre più violenti.

L’elenco che presenteremo in quest’inchiesta esclusiva è purtroppo solo una piccola goccia in un mare di sangue di cui forse non avremo mai notizia. La cosa che lascia più allibiti è la spettacolarizzazione dell’eccidio. Sicuri della loro impunità, alcuni ucraini filmano e fotografano con crudeltà disumana ogni azione barbaramente compiuta, per poi condividerla in canali telegram in lingua ucraina con migliaia di iscritti.

Un soldato russo catturato è stato legato ad un cavallo di frisia e poi arso vivo. Soldati russi giustiziati con le mani legate dietro la schiena, altri gambizzati. La presenza di fosse comuni di militari russi e l’intervista rilasciata dal comandante della Legione Ucraino-Georgiana in cui si afferma che “la loro unità non avrebbe fatto prigionieri” denotano un approccio sistematico.

Le violenze contro i civili, soprattutto donne, sono anch’esse all’ordine del giorno e largamente documentate. Le presunte “colpevoli” vengono denudate. Per poi essere esposte ad un menù alla carta di varie violenze disponibili: stupri, pestaggi, rottura delle ginocchia e delle mani, fustigazione con catene d’acciaio, bastonatura, incendio e/o rasatura dei capelli, pittura del corpo con vernice verde. Il tutto in maniera extragiudiziale e totalmente arbitraria sia da comuni cittadini, armati da Zelensky, sia dai battaglioni di sicurezza della Guardia Nazionale.

La conclusione del macabro rituale, se la poveretta è ancora in grado di reggersi in piedi, prevede l’esposizione al pubblico ludibrio venendo issati su di un palo stradale con del nastro adesivo o delle corde. Il tutto completamente nudi con temperature fino a 3 gradi nelle ore notturne. Nel frattempo il governo di Kiev ha unificato ogni fonte di informazione, arrestato i parlamentari con legami con la minoranza filorussa e bandito i partiti che avrebbero desiderato un maggiore dialogo con la Federazione Russa.

Per ultimo è stato arrestato con le accuse di “alto tradimento” e “sabotaggio” il blogger e giornalista ucraino Gleb Lyashenko. Un aperto sostegno alla piattaforma di opposizione euroscettica “For Life” potrebbe costargli 15 anni di carcere. Nella migliore delle ipotesi.

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