La persecuzione dei cristiani è una delle tragedie umanitarie più gravi del nostro tempo. I numeri diffusi dalla World Watch List 2025, presentata durante una conferenza alla Camera dei Deputati, sono allarmanti: oltre 380 milioni di persone vittime di discriminazioni e violenze per la loro fede, con 4476 cristiani uccisi, 7679 chiese attaccate e migliaia di abusi sessuali. Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia (FDI), lancia un appello per la difesa della libertà religiosa come pilastro essenziale della convivenza civile.

I numeri della persecuzione: una realtà sconvolgente

Secondo i dati di Porte Aperte/Open Doors, la persecuzione contro i cristiani ha raggiunto livelli drammatici. Ogni anno, migliaia di credenti perdono la vita per la loro fede, mentre chiese e comunità religiose subiscono devastazioni e attacchi sistematici. A ciò si aggiungono violenze personali, abusi sessuali e discriminazioni diffuse in molte aree del mondo.

“Non esiste persecuzione più sanguinaria di questa”, ha dichiarato Andrea Delmastro, sottolineando la necessità di un intervento deciso da parte dell’Occidente per contrastare questo genocidio silenzioso.

Libertà religiosa: il fondamento di ogni altra libertà

La libertà religiosa non è solo un diritto fondamentale, ma la base di ogni altra libertà. Andrea Delmastro ha evidenziato come negare questo principio significhi compromettere l’intero sistema di diritti umani. In molte aree del mondo, la libertà di culto è minacciata da regimi oppressivi e ideologie intolleranti, che mirano a cancellare la millenaria presenza cristiana.

L’appello del sottosegretario è chiaro: “Basta intolleranza religiosa, basta sudditanza. L’Europa deve assumersi la responsabilità di difendere i cristiani perseguitati.”

Delmastro: “Gratitudine verso chi rompe il silenzio”

Durante la conferenza, Delmastro ha ringraziato figure come Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors, e il giornalista Francesco Borgonovo, per il loro impegno nel portare alla luce questa tragedia dimenticata. Grazie al loro lavoro, il muro del silenzio inizia a incrinarsi, ma resta ancora molto da fare.

È tempo che l’Occidente, con coraggio e determinazione, agisca per proteggere i cristiani perseguitati e riaffermare la libertà religiosa come valore universale.

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