“L’intolleranza, la violenza, adesso anche la guerra. Mio padre ha registrato quel disco mezzo secolo fa, ma sembra sia stato scritto oggi”. Così spiega Cristiano De Andrè, figlio di Faber, la decisione di riprendere quel disco e portato in tournée tra il 2018 e il 2019. Dai suoi concerti è nato il docu-film “DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato”, proiettato ieri stasera a Seeyousound. a Torino.

Un’opera, spiega il figlio, che avrebbe potuto scrivere oggi Fabrizio, e che sarebbe attualissimo. Tutte le cose di cui parla sono tornate a galla come vecchi fantasmi. La differenza rispetto a quell’epoca è che ormai nessuno scende più in piazza: capitalismo e consumismo ci hanno ammaestrati e anestetizzati. Per non parlare dei media e delle fake news.

Un album che già allora suscitò polemiche, non vogliamo immaginare ora ma era la volontà dallo stesso De André lanciare un messaggio forte. Oggi è considerato, a suo modo, tra le pietre miliari della sua carriera.

Dopo qualche anno di inattività sui palchi e nell’attesa di un periodo favorevole per i grandi concerti, attendiamo il ritorno di Cristiano De André. Dato che è a lavoro per ultimare il nuovo album, dieci anni dall’ultima sua uscita “Come in cielo così in Terra”.

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