La questione della Ex Embraco di Riva di Chieri è purtroppo nota da più di un anno. Nel gennaio 2018 la multinazionale Embraco ha dichiarato di voler chiudere lo stabilimento a Riva, vicino Chieri (provincia di Torino), per trasferirlo in Slovacchia, lasciando così a casa 530 dipendenti piemontesi. Seguono varie concertazioni fra i sindacati, il Governo e la Regione che portano alla sospensione dei licenziamenti fino al 2019. Nel mese di aprile l’azienda giapponese Nidec Corporation ha raggiunto un accordo per acquistare dalla Whirpool le attività nei compressori di Embraco. Di fatto però i lavoratori continuano a trovarsi in bilico, tra il licenziamento e il mantenimento del loro posto di lavoro, senza sapere quale sarà il futuro dell’azienda, poiché l’attività produttiva non è ancora ripartita.
Il 4 giugno 2020 una delegazione di 410 lavoratori della Ex Embraco di Riva di Chieri ha protestato davanti al Palazzo della Regione Piemonte, affermando di essere stanchi di questa situazione che va avanti da circa un anno e mezzo e che vogliono soltanto lavorare e non andare avanti con i sussidi. L’emergenza sanitaria da Coronavirus non facilita la situazione, le parole dei lavoratori sono eloquenti “non siamo morti di Coronavirus ma moriremo di fame. Siamo stati abbandonati da tutti, nonostante tante belle parole, ma noi vogliamo una cosa sola, lavorare perché abbiamo mutui e bollette da pagare, abbiamo una fabbrica vuota, pulita, in grado di cominciare a produrre da questo pomeriggio. Durante l’epidemia ci erano offerti di convertire la produzione per fare mascherine, guanti, camici, ma non abbiamo saputo più nulla“.
L’assessore regionale del Lavoro Elena Chiorino (Fratelli d’Italia), insieme al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio (Forza Italia), ha incontrato i lavoratori ed i sindacati della Ex Embraco, dichiarando “i lavoratori Ex Embraco giustamente chiedono garanzie e che il ministro dello sviluppo economico intervenga in modo concreto perché di promesse mancate siamo stufi“. L’assessore regionale Chiorino inoltre ha aggiunto “Non promettiamo nulla ma abbiamo tante idee e vorremmo lavorare a concretizzarle con un supporto serio concreto e convinto anche da parte del Governo che deve metterci nelle condizioni di rendere sempre più attrattivo il nostro territorio, riconsiderando, oltre ad erogare bonus per biciclette e monopattini una seria politica di rilancio dell’automotive, valutando anche nuove politiche di eco incentivi e rottamazione che farebbe bene ai lavoratori piemontesi e italiani, anche per quanto riguarda tutto il comparto dell’indotto, ad oggi in grave difficoltà. Una fabbrica di batterie per auto elettriche, quindi, potrebbe fare la differenza non solo per l’ex Embraco, ma per tutto il Piemonte, creando un polo logistico nodale, rilanciando l’automotive e rendendo il territorio nuovamente attrattivo. Noi ci crediamo come dimostrano i 10 milioni messi sul piatto per l’Academy automotive, le nostre idee e tutti gli strumenti formativi a nostra disposizione. Ora ci aspettiamo la medesima attenzione e il medesimo impegno da parte del Governo”.
Il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio dice “a Riva di Chieri si producano batterie elettriche per auto. Il Piemonte ha una proposta seria: il Governo ci aiuti a realizzarla. La Regione Piemonte ha chiesto già oggi un incontro al Mise per tutelare i 407 lavoratori della Ventures di Riva di Chieri e le loro famiglie e parlare di fatti concreti. Come la proposta di lavorare affinché, a Riva di Chieri, possa essere immaginabile l’insediamento di una fabbrica di batterie elettriche per auto, che fa parte del grande progetto di rilancio dell’automotive piemontese. Gli ultimi mesi non hanno sicuramente, ma l’Embraco era un caso già prima dell’emergenza Covid e questa situazione non è più accettabile. Ne va della credibilità delle istituzioni e noi, come abbiamo già fatto in passato, siamo pronti ad alzare la voce accanto ai lavoratori se sarà necessario”.
I sindacati si sono dichiarati preoccupati poiché Whirpool vorrebbe “bloccare” circa i 9 milioni di euro che restano del fondo di reindustrializzazione, intraprendendo una battaglia legale contro gli avvocati di Ventures. Continuando il blocco della produzione, si tenta di prolungare il periodo di cassa integrazione, per poter avere più tempo per individuare nuovi investitori. Vito Benevento (Uilm Torino) ha detto “E’ positivo che, dopo una lunga pausa, il tavolo ex Embraco si sia riaperto con una proposta da parte della Regione Piemonte. Il progetto dovrà essere sviluppato e valutato con attenzione con l’obiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro. Un epilogo negativo lascerebbe un pesante strascico sociale e industriale per il nostro territorio. Dopo tutte le iniziative di questi ultimi tre anni, sarebbe inaccettabile vanificare lo sforzo dei lavoratori che, con grande tenacia e senso di responsabilità, hanno difeso la loro fabbrica insieme al sindacato”. Arcangelo Montemarano (responsabile Ex Embraco Fim) ha affermato “Bene che la Regione Piemonte abbia idee e sia propositiva, ma urge che il Mise ci convochi con estrema urgenza per verificare le proposte emerse oggi e la loro fattibilità. E’ soprattutto importante che il Mise costringa la Whirlpool a finanziare nuovi progetti di reindustrializzazione utilizzando quello che rimane del fondo Escrov”. Ugo Bolognesi (responsabile ex Embraco Fiom Torino) ha dichiarato “Oggi abbiamo di nuovo rotto il silenzio che ormai da due mesi avvolge la vertenza Ventures Whirlpool Embraco. Il Governo non può aspettare passivamente mentre Ventures e Whirpool, con i rispettivi legali, si accusano a vicenda del disastro industriale provocato, mentre le lavoratrici e i lavoratori sopravvivono con la cassa integrazione, aspettando che gli vengano pagati gli stipendi arretrati e non hanno alcuna serenità su quello che accadrà nel momento in cui finiranno gli ammortizzatori sociali. Ieri abbiamo parlato con la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino e l’assessore Alberto Sacco, si sono resi disponibili a sostenere le ragioni dei lavoratori. Oggi in Regione abbiamo incontrato l’assessore Elena Chiorino e, in video collegamento da Novara, il governatore Alberto Cirio, ed erano presenti Sindaci e Assessori di Comuni interessati. E’ quindi tutto il Territorio che sta chiedendo al Governo di intervenire, e tutto il Territorio farà delle proposte perché si diano risposte concrete, di lavoro vero, alle 407 famiglie coinvolte. Proposte serie e praticabili di politica industriale, che sono ancora più urgenti oggi dopo la crisi generata con la pandemia, nella nostra Città, nella nostra Regione e sono fondamentali per il nostro Paese. Le nostre iniziative continueranno”.