È iniziata il 9 giugno 2020 la mobilitazione degli oltre 650 dipendenti dello stabilimento Ex Ilva di Novi Ligure come segno di protesta contro il piano industriale proposto dalla multinazionale indiana Arcelor Mittal, che prevede, nella prima tranche, un taglio di circa 5 mila posti di lavoro, interessando anche gli stabilimenti di Racconigi e Novi Ligure in Piemonte. Sono previsti in futuro altre riduzioni del personale.

Ad annunciarlo sono i sindacati, che dichiarano “l’unico modo per far valere le nostre ragioni, al momento, è fermare lo stabilimento come del resto faranno anche i colleghi di tutti gli altri siti. Poi, da ciò che nascerà dall’incontro, le nostre organizzazioni valuteranno la possibilità di organizzare e promuovere una grande manifestazione di protesta a Roma”, questo il segnale lanciato oggi”.

Il piano industriale presentato dai vertici Arcelor Mittal non rispetterebbe, secondo i sindacati, gli impegni assunti precedentemente dalla multinazionale indiana per evitare il licenziamento di parte del personale. I sindacati chiedono inoltre un intervento diretto dello Stato nel settore industriale siderurgico, strategico per l’economia italiana.

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