Fratelli d’Italia sosterrà i referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali, ma restano dubbi sui limiti agli abusi della custodia cautelare e sull’abolizione della legge Severino. Perciò inviterà i propri elettori a votare ‘no’ a questi due quesiti e ‘si” agli altri 4.
E’ la posizione presa dal partito dopo un incontro fra i vertici, a cui ha partecipato anche la presidente Giorgia Meloni. “Condividiamo molti temi di quel referendum, anche perchè sono il frutto di emendamenti che abbiamo presentato alla riforma dell’ordinamento giudiziario che si sta varando. Se passassero, supererebbero ampiamente il referendum stesso – spiega Andrea Delmastro, deputato FdI e responsabile nazionale Giustizia per il partito, al termine della riunione. – Di conseguenza facciamo appello a tutto il centrodestra perchè, insieme a Italia viva, voti i nostri emendamenti, così che non avremmo nemmeno più bisogno dei referendum”.
La spiegazione di Delmastro
Dell’iniziativa lanciata dall’alleato di centrodestra, non convince in particolare l’abolizione delle legge Severino per quanto riguarda la sanzione accessoria dell’incandidabilità e del divieto di ricoprire cariche elettive e di governo dopo una condanna definitiva. “Noi riteniamo che la legge vada cambiata ma non abolita, perchè devono restare gli automatismi previsti rispetto alle condizioni di incandidabilità e ineleggibilità. La pena accessoria non può essere a discrezione dei giudici”.
Altro aspetto controverso è la custodia preventiva che il referendum chiede di limitare solo agli imputati di reati gravi (oggi è prevista anche nei casi di pericolo di fuga, inquinamento delle prove o compimento di nuovi reati). “Non possiamo consentire che per una serie di reati di criminalità comune, come ad esempio lo spaccio, venga tolta un’arma di contrasto di questo tipo”, conclude Delmastro.