Vincolare una parte della tassa di soggiorno per un utilizzo specifico per il turismo, decidendo insieme agli operatori del settore come utilizzarla. E valutare una sua eventuale rimodulazione, nel caso si rendesse necessaria. Queste le proposte avanzate dall’assessore comunale al Commercio Alberto Sacco alle associazioni del comparto ricettivo. Che in Commissione hanno ribadito le difficoltà dovute alla pandemia, sollecitando un intervento dal punto di vista degli oneri fiscali.
La rabbia delle associazioni alberghiere
“In questo momento siamo al 10% di occupazione delle camere, stiamo vivendo un 2021 peggiore del 2020″ ha sottolineato Fabio Borio, presidente Federalberghi Torino. Rilanciando la richiesta di alleggerimento non solo della tassa di soggiorno ma anche di altre imposte, come Tari, Cosap o Cimp e tassa intercapedini.
Anche Luca Amato, direttore Assoturismo Confesercenti, ha sollecitato l’amministrazione ad “accogliere rapidamente la richiesta di una riduzione dei carichi fiscali”. Mentre Federico De Giuli, del Gruppo Turistico Alberghiero dell’Unione Industriale, ha invitato l’amministrazione a concentrarsi anche su ripartenza e promozione, “con un maggior coordinamento e coinvolgimento dei diversi soggetti che lavorano su questo”.
Le promesse del Comune di Torino
Gli assessori comunali al Commercio e al Bilancio, Alberto Sacco e Sergio Rolando, hanno difeso “il lavoro fatto dalla Città a sostegno del settore”. Garantendo “lo stesso impegno anche ora. Ci sono tavoli per cercare di confermare quanto fatto l’anno scorso e siamo disponibili a ragionare su altri passaggi. In particolare per l’utilizzo di parte della tassa di soggiorno a fini turistici”.
“Bene se si ritiene di fare un lavoro per elaborare soluzioni che interessino gli incassi di questa imposta. Anche rimodulata – osserva la consigliera Pd Maria Grazia Grippo, che aveva sollecitato l’audizione delle associazioni in Commissione. “E’ chiaro che si deve attivare il tavolo tecnico previsto dal Regolamento dell’imposta di soggiorno per ragionare sulla rimodulazione. Inoltre, attendiamo risposte certe sulle intenzioni dell’amministrazione sulle altre tariffe. In particolare Cimp e intercapedini, per le quali nel 2020 non c’è stata alcuna riduzione”.