Critiche di imprese e artigiani al cashback di Stato tanto proclamato dal governo, mentre proseguono (come se non bastasse) i problemi tecnici. La Cgia di Mestre, una associazione di piccole e medie imprese, spiega come l’iniziativa rischia di tradursi in un aumento della spesa per lo Stato. Il cashback “favorirà soprattutto coloro che possiedono una elevata capacità di spesa”, perché, lo ricordiamo, i rimborsi sono anche proporzionali al numero di transazioni effettuate.

L’investimento dello Stato per questa iniziativa è di 4,7 miliardi di euro. E chi li pagherà? Con l’emergenza Covid le casse sono in rosso (si parla di circa 50 miliardi): quindi rientreranno con nuove tasse per tutti.

Cashback di Stato, il problema territoriale

Il problema non è solo questo, ma le disparità sono anche geografiche e territoriali. Secondo i dati Istat relativi al 2019 la spesa media mensile nelle regioni del Centro-Nord è più alta rispetto a quella delle famiglie del Sud. Quindi è inevitabile un flusso di cashback più alto al centronord mentre al centrosud ci saranno solo le tasse per sostenerlo.

Cashback di Stato, il problema banche

Alcuni negozianti, in un misto tra ironia e scetticismo, hanno già avanzato degli “sconti” in cambio di pagamento in contanti. Puntando il dito su come questa operazione sia solamente una volontà di cambiare le abitudini degli italiani, portandoli a pagare con la moneta elettronica anzichè i contanti. L’Italia è, infatti, 23esima per pagamenti con moneta elettronica, solo Ungheria, Croazia, Grecia, Romania, Bulgaria fanno peggio di noi. Ma i commercianti se la prendono con le banche, con il costo della transazioni e su come questa operazione, in tempo di crisi, serva solo ad arricchire gli istituti di credito

Il boomerang

Quindi le transazioni elettroniche col cashback rischiano di essere un boomerang: si paga con la carta, bisogna fare oltre 50 transazioni in 3 mesi (sennò non si prende il cashback), soldi che verranno ripresi con le tasse (a tutti) e chi ci guadagna, alla fine, sono solamente le banche o chi ha grosso potere d’acquisto.

E’ evidente che senza l’evasione fiscale sarebbe tutto più facile. Ma il cashback rischia di fare proprio l’opposto.

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