Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli passi avanti nell’implantologia dentale, una soluzione avanzata e duratura per il ripristino della funzione e dell’estetica dentale. Questa particolare procedura prevede l’inserimento di impianti dentali nel mascellare oppure nella mandibola per sostituire le radici dentali mancanti. Gli impianti fungono da base stabile per le protesi dentali, migliorando la qualità della vita del paziente a 360°. Oltre a migliorare la masticazione, questi impianti migliorano anche l’aspetto estetico del sorriso rinforzando l’autostima e la fiducia dei pazienti.
La tecnologia implantologica offre prestazioni sempre più elevate e capaci di soddisfare ogni necessità, proponendo soluzioni personalizzate per i vari clienti. Chi sceglie questo trattamento ottiene risultati estetici naturali e apprezzabili che migliorano la qualità della vita. Naturalmente è importante affidarsi ad un professionista esperto in implantologia dentale, che sappia scegliere la soluzione più adatta e personalizzata a seconda delle necessità del cliente.
Nei seguenti paragrafi passiamo in rassegna le principali innovazioni, i progressi e le nuove tecnologie introdotte nel settore dell’implantologia dentale.
Materiali innovativi per l’implantologia dentale
Le innovazioni comprendono materiali avanzati per gli impianti, come il titanio zirconato, uno dei più utilizzati e diffusi grazie alla resistenza, alla biocompatibilità e alla capacità di integrarsi con l’osso circostante. Altro materiale molto diffuso è la zirconia, realizzata in ceramica e ottima alternativa al titanio per gli impianti dentali. Si caratterizza per la notevole biocompatibilità, per la resistenza alla corrosione e per l’ottima resa estetica.
Tra i materiali innovativi c’è l’idrossiapatite, un componente naturale dell’osso che si può usare per rivestire gli impianti dentali e favorire una migliore integrazione ossea. Oltre ad accelerare il processo di guarigione, questo materiale migliora in generale la stabilità dell’impianto.
Alcuni ricercatori stanno studiando le prestazioni dei materiali biodegradabili per gli impianti dentali. In pratica questi materiali si degradano col tempo, consentendo all’osso di guarire naturalmente intorno all’impianto senza dover rimuovere materiali estranei al corpo. Ulteriori ricerche sono state fatte sui materiali biologici, come il collagene o i polimeri biodegradabili, che migliorano l’integrazione degli impianti dentali con i tessuti circostanti.
Tecniche di imaging tridimensionale
Tra le principali innovazioni da un punto di vista tecnologico da segnalare l’uso di tecniche di imaging tridimensionale, che consentono una valutazione accurata dell’anatomia dell’osso e una pianificazione precisa degli impianti.
Una delle tecniche più utilizzate nell’implantologia dentale è la tomografia computerizzata (TC), che offre immagini molto dettagliate a sezioni trasversali dell’osso mascellare e mandibolare, favorendo una valutazione molto precisa dell’altezza, della larghezza e della densità ossea.
In alternativa c’è la tomografia volumetrica a fascio conico (CBCT), una tecnica che come suggerisce il nome usa un fascio conico per acquisire immagini ad alta risoluzione dell’osso mascellare e mandibolare. La CBCT offre una risoluzione spaziale ottimale e una bassa esposizione alle radiazioni.
Pur essendo meno comune, una buona soluzione è la risonanza magnetica (RM), usata generalmente per valutare i tessuti molli e le strutture anatomiche circostanti, come ad esempio i vasi sanguigni e i muscoli facciali. La RM è consigliata per quei pazienti che necessitano di una rigenerazione ossea guidata o procedure di innesto gengivali.
Tra le tecniche più innovative c’è anche la scansione intraorale 3D, che usa tecnologie come la tomografia a volo o la scansione laser. In questo modo il dentista può acquisire immagini tridimensionali della bocca del paziente e delle strutture dentali circostanti, così può pianificare in maniera dettagliata gli impianti e progettare le protesi.
Infine con i software di pianificazione implantare avanzati i dentisti possono simulare la posizione degli impianti dentali secondo le immagini tridimensionali acquisite e pianificare l’intervento con largo anticipo, con un tempo ridotto e con la massima precisione.
I biomateriali innovativi
La ricerca in questi ultimi anni continua nel campo della rigenerazione tissutale e le attenzioni dei ricercatori si sono concentrate soprattutto sui biomateriali innovativi, promuovendo così una guarigione rapida ed efficace. Oltre ai materiali precedentemente indicati, ce ne sono ancora altri già utilizzati che offrono prestazioni altamente soddisfacenti.
Tra questi ci sono i biomateriali compositi, costituiti da una combinazione di polimeri biocompatibili e materiali ceramici o metallici. Questi materiali vantano ottime proprietà meccaniche e una grande resistenza all’usura e possono essere usati per la produzione di impianti dentali e protesi.
Nell’implantologia dentale sta avendo un ruolo sempre più centrale la nanotecnologia, che rende il lavoro dei dentisti molto più fluido e sicuro. Questa tecnica ha prodotto biomateriali nanotecnologici, che offrono una grande biocompatibilità, un’elevata resistenza alla corrosione e un’ottima capacità di promuovere la rigenerazione tissutale. Alcuni esempi sono le nanoparticelle di idrossiapatite, che si possono incorporare direttamente nei materiali per migliorare l’integrazione degli impianti dentali con l’osso circostante.
Questi sono solo alcuni esempi ma la ricerca continua, e questi progressi riflettono l’impegno costante profuso dai ricercatori del settore verso soluzioni sempre più avanzate e personalizzate nell’ambito dell’implantologia dentale per offrire soluzioni ottimali e con una resa finale molto soddisfacente.