La decisione del TAR del Lazio (ordinanza n. 7468 pubblicata lo scorso 4 dicembre) ha bocciato il DPCM di Conte in merito all’obbligo dell’uso delle mascherine in classe per gli alunni delle scuole elementari.

Il ricorso è stato fatto da due genitori, perchè il loro bambino aveva avuto dei sintomi legati all’eccesso di anidride carbonica. Problema imputato all’uso (prolungato) della mascherina durante la scuola.

Carenza di istruttoria e motivazioni

La carenza d’istruttoria sarebbe collegata al fatto che l’obbligo di indossare le mascherine non sarebbe adeguatamente motivato. Ma piuttosto solo giustificata dai verbali del tanto contestato Comitato Tecnico Scientifico. I verbali però non vengono mai allegati.

“Dal DPCM impugnato – raccontano i Magistrati – non emergono elementi tali da far ritenere che l’amministrazione abbia effettuato un opportuno bilanciamento tra il diritto fondamentale alla salute della collettività e tutti gli altri diritti inviolabili. Parimenti riconosciuti e tutelati dalla costituzione”.

Una contestazione quindi all’imposizione dell’uso di un dispositivo di protezione individuale in modo prolungato. Se si è seduti al banco e ben distanziati, quindi, potrebbe essere opinabile l’utilizzo. Anche per i magistrati.

Mascherine alle scuole elementari, le mancanze di Conte

Il TAR rincara la dose. E dichiara che nei DPCM di Conte mancano anche le valutazioni scientifiche sulle “ricadute di tale imposizione sulla salute psico-fisica dei minori in una fase della crescita particolarmente delicata”.

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