Un bambino di 9 anni è stato trovato, nel pomeriggio del 25 gennaio, impiccato in casa. E’ accaduto a Bari. Aveva fatto da poco un video su Youtube prima di morire, asfissiato da un laccio intorno al collo, nel quale sorridente diceva di essersi tagliato i capelli. È l’ultima traccia fino ad ora accertata sulle attività online del bambino.

Era stato colpito dalla storia della coetanea di Palermo

Il pensiero vola inevitabilmente alla piccola Antonella di soli 10 anni, del quartiere Kalsa di Palermo morta soffocata per un tragico gioco su TikTok. Lo stesso bambino era stato colpito dalla storia della coetanea siciliana e ne aveva parlato in casa.

Un atto di emulazione?

Secondo quanto emerso fino a questo momento, all’origine del dramma non ci sarebbe una folle sfida sui social, né una prova di coraggio tra ragazzini. La tragedia potrebbe invece essere la feroce conseguenza di un terribile gioco, innescato forse da un atto di emulazione. Questa l’ipotesi che sembra prendere consistenza tra gli investigatori della Squadra mobile, impegnati nel tentativo di fare luce su quanto accaduto. La porta di quella cameretta, rimasta silenziosa fino a quando la madre non è entrata e ha scoperto il corpo del figlio. Secondo la polizia il bambino non ha scelto la morte, ma ha perso conoscenza per la pressione al collo e a quel punto era troppo tardi per rianimarlo.

La Procura di Bari, che indaga, ha affidato già ieri sera l’incarico per estrapolare i dati dai dispositivi elettronici sequestrati in casa dalla Polizia: una playstation, due telefoni (della mamma e della sorella maggiore) e da un computer.

Il consulente ha lavorato tutta la notte. Dai primi accertamenti sui due telefoni non emergono chat o applicazioni di social network o giochi online che potrebbero essere collegati al decesso. In particolare sul telefono della madre, che è quello che il bambino usava e che è stato trovato nella cameretta dove è morto, non c’era l’applicazione TikTok

Le verifiche comunque proseguono per estrapolare eventuali dati cancellati, chat o giochi e l’esito si conoscerà entro alcuni giorni. Intanto domani mattina sarà conferito l’incarico per l’autopsia. La dinamica fino ad ora accertata è quella di un soffocamento probabilmente accidentale.

Una ricostruzione che dovrà essere comunque confermata dal medico legale. Le indagini sono coordinate dal procuratore facente funzione Roberto Rossi con la pm Angela Maria Morea, che al momento continuano a non escludere alcuna pista, eccetto quella della responsabilità diretta di altre persone nella morte del bambino.

L’inchiesta

Il procuratore Roberto Rossi e la pm Angela Morea hanno comunque aperto un’inchiesta contro ignoti per istigazione al suicidio. Del resto le testimonianze raccolte, di familiari e vicini di casa, descrivono il piccolo come un “bambino tranquillo e sereno“. Potrebbe essersi trattato di un tragico incidente.

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