Abbiamo intervistato in esclusiva i Kurgaall, band Black Metal italiana fra i leader della scena italiana e mondiale.
Abbiamo parlato con Giovanni, o meglio Lord Astaroth, voce e mente dei Kurgaall. Che ci ha permesso di ripercorrere le origini della band ed altri aspetti del gruppo italiano che continua la sua ascesa fra i big mondiali del Black Metal.

Ciao Giovanni (Kurgaall)! Per iniziare ripercorriamo il vostro cammino sulla scena Black Metal dalle vostre origini ad oggi…

Innanzitutto ciao e grazie per l’intervista. Ho iniziato con la band nel 98 per poi arrivare a costruire il primo demo nel 2003-2004, mi ricordo che vendetti la prima macchina per pagarmi le registrazioni del primo demo.
Sono comunque le cose belle che hanno forgiato il carattere e l’anima stessa dei Kurgaall.

Col primo contratto discografico è il primo full album Summi Verbi Lucifer. Da lì l’etichetta Lo-Fi Creatures che era di Parma ci mandò in tour con i Gorgoroth, band norvegese, in Italia. Da quel momento, raggiunta una certa popolarità, suonammo sempre in qualsiasi show che ce lo permettesse in Italia e all’estero.

Per quel che riguarda il song writing, avete un’unica mente o vi ripartite i testi fra tutti i membri?

Il Song writing è molto cambiato nel corso di questi anni. All’inizio nel 98 scrivevo tutto io. Adesso, con l’aggiunta di nuovi elementi, per lo meno le parti musicali e gli arrangiamenti li fanno i nuovi componenti.

Nei vostri primi 3 album avete utilizzato titoli in Latino. Da cosa deriva questa particolarità non riscontrabile in altri gruppi italiani della scena Black ?

Sì i nostri tre primi album erano un concept basato sul verbo luce e fuoco. Praticamente sono tre album che si collegano fra di loro e sui miei studi occulti.

Per quanto riguarda le influenze di gruppi esteri sulle vostre sonorità, a che band vi siete ispirati o vi sentite più affini?

Guarda sinceramente c’è proprio un’influenza svedese. Il nostro sound sin dall’inizio è stato più un Black metal svedese, più veloce e cercando di recitare un po’ più armoniche ma sempre puntando sulla velocità.
Le band proprio di spicco a cui ci siamo ispirati penso e ripeto sicuramente a tutti i gruppi svedesi.

L’impronta satanista è parte fondamentale della vostra immagine di band, vi ispirate solo a quello o anche a tematiche pagane?

Ecco qui c’è un discorso aperto da fare. I miei testi si richiamano a Satana ma dal punto di vista culturale e occulto, per tutto ciò che riguarda anche il templarismo. Non è la classica musica da adorare una divinità che sia Satana o il Dio.
L’aspetto è più dedicato ad un punto di vista esoterico occulto.

Il vostro ultimo album Satanization, praticamente un capolavoro di brutalità e melodia, come è nato ed in quanto tempo è stato realizzato?

Allora Satanization è l’album forse più melodico, ma allo stesso tempo il più potente come come impatto sonoro.
L’album è stato pensato e realizzato in poco meno 5 mesi perché avevamo proprio il bisogno di far uscire questa parte di noi.
Ricordiamo che in Satanization c’è anche una collaborazione fortissima con Mortiiss uno dei più grandi solisti e anche ex bassista dei grandi Emperor norvegesi.

Quest’album per noi ha segnato una maturazione sicuramente nel songwriting pazzesca, e tuttora ne sono molto orgoglioso.

Il 2023 si preannuncia un anno diabolicamente infuocato per i Kurgaall con l’uscita del nuovo CD e la partecipazione al Black Winter Fest a supporto dei norvegesi Carphatian Forest. Come vi sentite ad entrare nell’olimpo del Black Metal mondiale?

Sì, in questo 2003 con l’uscita del nostro nuovo album Ordo Sancti Daemoni avremo un bel po’ da fare per promuoverlo e per far capire le nostre intenzioni.
Ringrazio la Wine and Fog per il lavoro sul nuovo album in uscita e la Gazzetta Torinese per l’impegno e la passione nel promuovere il Black metal in Italia che è di ottima qualità. Ave.

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