Il mondo dei primi anni del 900 non riuscì a capire ciò che il mercato aveva prodotto, ma quello che venne costruito era un mezzo a due ruote di altissimo genio ingegneristico e meccanico. Ebbene si, stiamo parlando dell’intramontabile Megola, che forse pochi conoscono ma è stata la motocicletta più innovativa di sempre.
La casa motociclistica risiede a Monaco di Baviera e fece la sua entrata nel mondo delle due ruote nel 1922. La Megola rispecchia gli animi futuristi e innovatori di quegli anni, la voglia di velocità e creatività. Ma anche la giusta dose di follia.
Come era fatta la “Megola”
I prodotti della Megola erano caratterizzati da una concezione unica, mai vista prima nell’industria motociclistica. Il motore rotativo inserito all’interno della ruota anteriore era l’innovazione predominante. Il motore era un 5 cilindri a stella raffreddato ad aria dotato di valvole laterali, del tipo detto Monosoupape (Monovalvola). Ed aveva una cilindrata di 640 cm³.
L’albero motore era costituito dall’asse della ruota che rimaneva fermo. mentre il motore, ruotando come avveniva sui motori degli aerei della prima guerra mondiale, trascinava con sé la ruota facendo muovere il mezzo. Una valvola a farfalla, comandata a mano, era posta nel mozzo e controllava la quantità di miscela che veniva inviata al motore.
La potenza erogata era di 14 hp (10 kW) che però veniva trasferita completamente alla ruota. Ne risultava un mezzo con un baricentro molto basso e perciò dotato di una buona maneggevolezza.
Per la particolare configurazione della moto, furono necessarie anche altre innovazioni. Mancando di frizione e di trasmissione, il motore aveva una erogazione molto dolce. La motocicletta si avviava a spinta o facendo girare, con una persona per lato, la ruota anteriore. Per la manutenzione si potevano smontare i cilindri senza dover togliere dall’asse la ruota anteriore.
Gomme, telaio e prestazioni
Anche le gomme erano pensate per avere la forma di una salsiccia e poter essere sostituite senza dover togliere la ruota. Il serbatoio principale del carburante era sistemato nel telaio e alimentava, per gravità, un altro piccolo serbatoio posto sull’asse della ruota. Infine le sospensioni erano a molle semiellittiche.
La moto riusciva a percorrere la velocità massima di 85 Km/h (52 mph) che le permise di vincere il campionato tedesco del 1924. I modelli successivi erano accreditati di una velocità di 140 km/h (88 mph). In totale furono 2.000 le Megola prodotte. Ai nostri giorni ne restano solo 10 esemplari