Allestita presso il Lanificio Maurizio Sella, in Via Corradino Sella 10, Biella, sede della Fondazione Sella, è stata prorogata fino al 9 gennaio 2022 e da oggi sarà accessibile a tutti online con un tour virtuale dell’esposizione.
Nella sezione Mostre del sito fondazionesella.org sarà infatti possibile visitare la mostra dedicata alla storia dell’industria laniera italiana, che ha visto come principali poli di produzione, fin dalle sue origini, i distretti di Biella, Schio e Prato, coinvolgendo altre aree produttive in Italia, anche centrale e meridionale.
Il tour non sostituisce la visita e l’esperienza all’interno del Lanificio, anch’esso parte dell’esposizione e del racconto, ma permette di farsi un’idea approfondita dei contenuti della mostra e della qualità storica dei suoi oggetti, superando così le distanze fisiche e permettendo a chiunque di potervi accedere.
Sarà possibile ammirare così una ricca selezione di opere e reperti che narrano l’evoluzione dell’industria nella sua storia materiale, dalla produzione alla distribuzione commerciale: componenti di macchinari, un telaio del Settecento, campionari, pezze di tessuto e capi di vestiario civile e militare. E ancora: immagini di impatto, quadri ed ex voto, fotografie d’autore, filmati storici, documenti provenienti dal fondo archivistico del Lanificio Maurizio Sella, oltre alle tele dipinte degli anni Trenta raffiguranti le varie fasi della lavorazione della lana.
Il progetto del tour, per la sua valenza sociale, ha ottenuto un contributo nell’ambito del bando Cultura+ promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che ha l’obiettivo di rafforzare l’offerta culturale del biellese, valorizzando eventi di qualità che incrementino il senso di partecipazione della cittadinanza alla vita culturale, favoriscano l’avvicinamento di fasce di pubblico diversificate e valorizzino il patrimonio culturale e paesaggistico del territorio.
Il tour espositivo ha forte valenza storica, formativa e divulgativa. L’uso interattivo dei contenuti offre all’utente la possibilità di seguire un percorso fortemente personalizzato e di approfondire le tematiche di maggiore interesse. Le voci narranti e i suoni rendono la visita un’esperienza immersiva e coinvolgente.Si potranno scoprire curiosità e aneddoti; i biellesi, di nascita o di adozione, potranno conoscere meglio le origini della città; i giovani potranno comprendere le dinamiche della sua storia, del mondo imprenditoriale e dei processi dell’impresa tessile.
Una particolare attenzione è stata rivolta al mondo degli anziani, maggiormente colpito dalle attuali restrizioni. Al progetto hanno infatti aderito enti e associazioni del Biellese che si occupano della gestione di RSA, di servizi diurni e di attività culturali a loro dedicate. Il tour verrà loro presentato dagli operatori – presso le rispettive sedi – ai quali Fondazione Sella ha fornito il supporto tecnico necessario.
Altri destinatari privilegiati, attraverso le scuole, sono le giovani generazioni allo scopo di rafforzare quel necessario legame intergenerazionale con la storia, le proprie radici, la propria identità.
Il tour virtuale nasce dalla mostra fisica prodotta da Fondazione Sella, ideata da Peppino Ortoleva, storico specialista in comunicazione, sulla base della ricerca storica effettuata da Teresio Gamaccio, della ricerca documentale di Beatrice Brunetti e della ricerca iconografica di Andrea Pivotto, archivisti e conservatori della Fondazione. Il percorso virtuale è stato realizzato da Emanuele Gritti e Alessandra Eusebio di Aeon di Biella.
Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, con il contributo del Gruppo Sella e con il patrocinio dell’Unione Industriale Biellese, Confindustria Vicenza e Confindustria Toscana Nord.
Fondazione Sella La Fondazione Sella raccoglie, conserva e valorizza un vasto archivio documentario, fotografico e iconografico a disposizione degli studiosi. Fondata nel 1980, ha sede a Biella negli immobili del Lanificio Maurizio Sella. Sostenuta dal Gruppo Sella, oltre al principale fine di conservare e catalogare i documenti dei suoi archivi, la Fondazione ne cura la valorizzazione, volta all’approfondimento dei contenuti presso un più vasto pubblico.