Sdraiati per terra, incatenati e con sacchi dell’immondizia addosso: questa è la protesta degli infermieri stamattina in piazza Castello per chiedere il giusto riconoscimento per gli sforzi fatti in questo difficile periodo di emergenza.

Questa pandemia ha messo a nudo tutti i problemi causati da anni di tagli alla sanità e pensionamenti senza riassunzioni. I sanitari italiani sono tra i meno pagati d’Europa e, vista la mancanza di nuovo personale, anche tra quelli più stressati a causa dell’aumento esponenziale del carico di lavoro negli ultimi anni a fronte di un numero sempre più esiguo di operatori.

Senza contare che le briciole promesse dal governo Conte a Marzo, ovvero 100€ una tantum come riconoscimento per l’emergenza covid, non sono ancora arrivati, un po’ come mascherine e camici monouso che i sanitari sono stati costretti a usare più volte a causa della scarsa fornitura.

La speranza è che quest’emergenza ci abbia insegnato che con la sanità non si scherza, che serve un giusto numero di infermieri, tecnici sanitari e medici, e che non ci sono lavori che i sanitari non vogliono fare ma stipendi che non possono più accettare. Cambierà qualcosa? Ne dubitiamo, ma la prossima volta almeno non si potrà dire ‘non lo sapevamo’ o ‘non potevamo prevederlo’.

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