Sono 32mila le persone che hanno perso il lavoro nel territorio della Città metropolitana di Torino, dove le ore autorizzate di cassa integrazione sono cresciute di oltre il 200% rispetto al 2010. Lo rendono noto Cgil, Cisl e Uil che, in una nota, chiedono di concentrare idee ed energie per reagire alla crisi e puntare al rilancio attraverso un ‘Nuovo Progetto di Territorio’, partecipato dai principali soggetti sociali, economici e istituzionali.
“In tale ottica di tenuta della coesione sociale – dicono – è fondamentale costruire una Rete tra tutte le forze di rappresentanza che hanno a cuore il futuro del nostro territorio”.
“Le risorse che verranno messe a disposizione dall’Europa, a partire dal Next Generation UE – dichiarano i Segretari Generali di CGIL CISL UIL dell’area metropolitana Enrica Valfrè, Domenico Lo Bianco, Gianni Cortese – rappresentano un’occasione irripetibile che non può essere sprecata, se si vuole contrastare efficacemente il declino e inaugurare una stagione di cambiamento e innovazione. È necessario, perciò, identificare filoni precisi, coerenti con gli indirizzi europei, elaborati ed accompagnati dalle competenze necessarie fino all’effettiva realizzazione. C’è la necessità di avviare profondi processi di trasformazione, di aggiornamento continuo delle competenze, di ricambio generazionale, per dare vita a un percorso di modernizzazione in grado di rendere attrattivo per le persone e per gli investitori il territorio della Città Metropolitana di Torino”.