Il nuovo Dpcm prevede lo slittamento del pagamento dell’Irpef e Ires dal 30 giugno al 20 luglio senza maggiorazioni, e dal 21 luglio al 20 agosto per chi deciderà di andare alla cassa con lo 0,40% in più; ciò riguarderà circa 4,5 milioni di contribuenti (autonomi e professionisti), per un importo di circa 29 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la riforma dell’Irpef si pensa di portare le cinque aliquote a quattro, in particolare unire le due aliquote centrali del 38% per redditi annui tra 28mila e 55mila mila euro, e del 41% per redditi tra 55mila e 75mila euro in una unica del 36% (anche se l’idea non piace a tutti, in quanto interesserebbe soltanto 8 milioni di italiani). Un’altra soluzione è quella di ispirarsi al modello tedesco dove aliquote e scaglioni vengono sostituiti da un algoritmo che attribuisce ad ogni contribuente la propria aliquota di base.
Il Presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese) Gino Sciotto dichiara “il Governo pensa davvero di prendere in giro imprese e cittadini? Possono bastare solo 20 giorni a far reperire liquidità a milioni di contribuenti? Rinviare le scadenze di Irpef e Ires per lavoratori autonomi e imprese dal 30 giugno al 20 luglio è davvero un’offesa all’intelligenza degli italiani”.
Arriva anche un secco “no comment!” da parte della Senatrice Roberta Ferrero (Lega) e la dura replica del leader leghista Matteo Salvini: “Il Governo pensa di posticipare i versamenti Irpef e Ires (30 miliardi di tasse per 5 milioni di cittadini) di ben… venti giorni! Avete capito bene: dal 30 giugno al 20 luglio. La proposta della Lega e delle imprese era di rimandare i pagamenti almeno all’autunno: niente, proposta bocciata. Come se in 20 giorni cambiasse qualcosa”.