‘L’alma de Cuba’ non esiste più. Sprofondata fra le ingerenze straniere, la pandemia mondiale e l’embargo infinito.
La Cuba del leader maximo è ormai solo un ricordo, il mito del Che è ancor più lontano. Lo spettro del Venezuela del dopo Chávez è ormai una realtà sull’isola dell’ Havana.

Il turismo, fonte principale di reddito per il popolo e l’economia cubana, è morto a causa del Covid. Gli embarghi sui generi di prima necessità sono peggiorati rispetto agli anni ‘castristi’. Il mito a stelle e strisce è riuscito ad insinuarsi come una ‘pandemia’ nel tessuto sociale cubano.

Lo stato sociale di Fidel Castro non esiste più a garantire le necessità basilari della popolazione. La stessa fine del chavismo scomparso con la morte del suo fondatore. I ‘delfini’ dei grandi leader non hanno saputo mantenere la rotta, nè la bussola dell’antimperialismo.

La sconfitta si riversa sulla popolazione che protesta, magari a ragione. Ma inconsapevole che la loro situazione potrebbe peggiorare, in mani straniere, pronte solo a sfruttare la manodopera e le poche ricchezze del territorio.
Manifestare contro il governo cubano con la mascherina a stelle e strisce sicuramente non crea uno scandalo. Ma suona come un requiem di morte per l’alma de Cuba.

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