La tredicesima sezione civile del Tribunale di Milano, Dott.ssa Zuffada, in accoglimento delle difese di un imprenditore che in conseguenza del lock-down non è riuscito a pagare l’affitto di marzo, aprile, maggio giugno, luglio e settembre (complessivamente oltre 12.000 euro) ha bloccato la convalida di sfratto.

Il magistrato, che ha rinviato la causa a dicembre, ha imposto alle parti di rinegoziare il canone di locazione validando la tesi del conduttore dell’immobile che sosteneva come nell’emergenza sanitaria legata al COVID-19 è da ritenersi opportuno, alla luce dei principi di buona fede e correttezza una rinegoziazione dei termini contrattuali, evitando che sia la parte debole del contrattato a subire interamente i costi della crisi pandemica.
Stigmatizzate anche le posizioni eccessivamente restrittive del proprietario che, come nel caso di specie, si era dimostrato insensibile a qualsiasi proposta transattiva giunta dall’imprenditore.

Il caso è stato seguito dallo Studio Legale Arnone di Torino, che, contattato telefonicamente, ha riferito di come la linea del Tribunale di Milano sia ricognitiva di analoghe vicende gestite su fori di Torino e Genova e di come provvedimenti di questa natura si rintraccino anche su fori di Venezia, Roma, Napoli e Catania.
Da segnalare infatti – dichiara l’Avv. Gino Arnone – “la particolare attenzione della magistratura, che sta facendo per i piccoli e medi imprenditori più di quanto evidentemente non sia riuscito a fare il Governo”.

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