Luigi Songa è stato vittima di molti attacchi, soprattutto dai partiti di centrosinistra.
Il motivo, per chi ha letto negli scorsi mesi, è che a seguito della sua nomina a Presidente dell’ATC Piemonte Nord (ovvero l’Agenzia Territoriale per la Casa, ovvero le cosidetta “case popolari”, ma non solo), sono stati ritrovati nel suo ufficio libri e suppellettili direttamente riconducibili al razionalismo italiano, al Movimento Sociale Italiano e simili. L’accusa di “fascismo” è partita subito, fino alla richiesta di dimissioni da parte dei partiti in opposizione in Regione Piemonte.

Ma Songa non ha mai pensato a dimettersi e, nonostante gli attacchi sui giornali (soprattutto di sinistra, è giusto dirlo) ha difeso la sua posizione in nome della libertà di pensiero, sancita proprio dalla Costituzione Italiana. Siamo riusciti a intervistarlo e a farci raccontare direttamente da lui cosa è successo, le cose strane che lo hanno coinvolto e qualche nozione in più su di lui.

E’ davvero triste che nel 2020 un uomo non possa essere giudicato per il suo operato, bensì per ciò che legge o ciò che crede. Abbiamo anche provocatoriamente chiesto cosa avrebbe fatto a parti inverse…

Buonasera Songa, innanzitutto grazie per l’intervista che ci concede.
Visto che se ne sono sentite tante, vorremmo che ci spiegasse lei cosa è successo realmente. Come mai si è scatenato un putiferio sul vostro ruolo?

Direi un putiferio assolutamente pretestuoso, molto semplicemente io ho preso incarico il 30 dicembre e ho trovato un ufficio completamente vuoto e assolutamente asettico. Ho quindi chiesto di mettere una bandiera nazionale e in una parte della vetrinetta a fronte della mia scrivania ho messo alcune cose mie: dei libri e dei suppellettili, tra cui un portachiave con la Fiamma Tricolore dell’MSI e una piccola copia di una scultura dell’artista Renato Bertelli. Un mercoledi pomeriggio (tutti sanno che è la giornata in cui mi dedico alla sede distaccata di Gravellona Toce) qualcuno si è introdotto furtivamente nel mio ufficio (peraltro sempre aperto e nella massima trasparenza) ed ha scattato delle foto ai libri e ai suppellettili. Poche ore dopo le foto venivano pubblicate e hanno causato grandi mal di pancia a parecchie persone.

Lei non ha voluto dimettersi, in nome soprattutto della libertà di opinione. La giunta regionale è stata un po’ “divisa” sulla questione e sugli attacchi dell’opposizione. Lei come ha reagito?

Io ho reagito continuando a lavorare tutti i giorni nell’interesse dell’Agenzia che presiedo e – per quanto mi riguarda – nell’interesse del popolo italiano.

Visto che lei fa politica da tantissimi anni nel VCO, ci racconta la sua storia politica e come è arrivato ad essere Presidente dell’ATC nord Piemonte?

La mia storia politica è tutta “a destra”, mi iscrivo giovanissimo al Fronte della Gioventù (anno 1986) e due anni dopo aderisco al Movimento Sociale Italiano, nel 1995 partecipo alla fondazione di Alleanza Nazionale. Poi la breve esperienza del PdL e nel 2012 aderisco alla nascita di Fratelli d’Italia dove sono tuttora come Coordinatore provinciale del VCO e componente della Direzione Nazionale.

Lo scorso anno Fratelli d’Italia Piemonte ha ritenuto di indicarmi nel cda di ATC Piemonte Nord, poi per una serie di situazioni che hanno impedito ad altri di venirne nominati al vertice, la maggioranza regionale mi ha scelto per questo ruolo.

Una provocazione: a parti avverse, ovvero con una giunta regionale di centrosinistra e un presidente ATC che avrebbe messo in ufficio libri dell’altra fazione, lei avrebbe chiesto le dimissioni? E perchè?

Ma ci mancherebbe altro che chiedo le dimissioni di qualcuno perchè ha dei libri in ufficio, anzi! Bisognerebbe obbligare tutti ad avere dei libri e magari a leggerli, altrimenti in questo mondo da psico-polizia rischieremmo tutti di finire come Montag (il protagonista di fahrenheit 451 – ndr).

Lei è attualmente in Fratelli d’Italia, e abbiamo capito che fa parte dell’ala più “sovranista”? Cosa si aspetta dal futuro? E’ favorevole al centrodestra, o preferebbe una coalizione più allargata ad altri movimenti nazionalisti?

Dal futuro mi aspetto che si possa andare al voto il prima possibile, credo che il “centrodestra” come lo abbiamo conosciuto sia una questione superata, oggi lo scontro non è piu destra/sinistra ma come scriveva profeticamente Marcello Veneziani molti anni fa, tra comunitari e liberali.
Quindi auspico un percorso comune con tutti coloro che si identificano nel valori nazionali, identitari, comunitari e della tradizione.

Grazie Songa, e buon lavoro.

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