Si moltiplicano le segnalazioni di assembramenti nella città di Torino. La fase2 è iniziata ma il rischio di tornare ai blocchi dei mesi scorsi è concreto, soprattutto quando a creare assembramenti anche involontariamente sono gli anziani, cioè i soggetti più deboli.
È il caso della CDC di via Don Grazioli nel quartiere di Mirafiori Nord: un residente in coda per entrare al poliambulatorio, ci ha mandato una fotografia della situazione. Pazienti, per lo più anziani, ammassati in coda a 30 cm di distanza. “Altro che un metro” ci comunica il segnalatore, “io soffro di crisi di panico quando ci sono luoghi particolarmente affollati, ho dovuto desistere perché l’assembramento era evidente”. Aggiunge poi il nostro interlocutore: “non c’era nessuno a far rispettare la fila, non c’erano controlli, potenzialmente il virus si è potuto diffondere in maniera rapidissima, così non va assolutamente bene”.
Dal CDC intanto precisano: “Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19 CDC ha predisposto ed attuato un’organizzazione volta a garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori, mantenendo l’efficienza dei servizi erogati”.
“L’area di filtro presente davanti a tutte le sedi CDC e presidiata da uno o più operatori ha quale unico scopo quello di garantire l’accesso in sicurezza dei pazienti ed il personale addetto al triage si adopera con il massimo impegno al fine di assicurare il rispetto di tali indicazioni” – continuano “sono state predisposte specifiche indicazioni sulle modalità di accesso alle sedi che sono riportate su cartelli affissi all’ingresso ed all’interno di tutte le strutture, oltre ad essere diffuse a tutti i pazienti mediante sito web, newsletter, e-mail e messaggi telefonici”.
E aggiungono: “In particolare, così come previsto dai Provvedimenti Normativi Nazionali e Regionali, si richiede ai pazienti di presentarsi con 15 minuti di anticipo e non prima, di rispettare le distanze di sicurezza sia all’esterno che all’interno dei locali, di presentarsi muniti di mascherina protettiva e senza accompagnatori, se non indispensabili (come nel caso di bambini, donne in gravidanza, disabili, pazienti con prestazioni urgenti, etc.) e, una volta entrati nella sede, di seguire le indicazioni del personale e di adottare le prassi necessarie per prevenire la diffusione del virus (es. sanificare le mani con le soluzioni disinfettanti presenti negli appositi erogatori, indossare i guanti per firmare i moduli ed effettuare i pagamenti, rispettare il corretto distanziamento nei confronti degli impiegati amministrativi (garantito anche dalle barriere in plexiglass posizionate sui banconi delle accettazioni), del personale sanitario e degli altri pazienti”.
“La sede di via Don Grazioli è situata all’interno di un contesto condominiale, dove gli operatori addetti al pre-triage presidiano l’accesso alla struttura e la zona antistante all’ingresso, cercando di far fronte nel miglior modo possibile al volume di richiesta anomalo che ha seguito il periodo di restrizione degli ultimi due mesi e che ha causato un maggior afflusso di pazienti, ai qualiCDC è tenuto a dare una risposta, in quanto struttura accreditata con il SSN”, concludono dal CDC.