Apre all’Ospedale Oftalmico di Torino, presso il Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale diretto da Anna Lucchini, il nuovo laboratorio per la presa in carico delle donne vittime di mutilazione genitale femminile (Mgf).

“Solo un approccio terapeutico multidisciplinare, inquadrato nelle linee guida dell’Oms e del sistema normativo internazionale, permetterà la tutela della donna. E la promozione di un atteggiamento preventivo privo di pregiudizi e resistenze culturali”. Lo afferma Luca Bello, ginecologo e responsabile dell’ambulatorio Mgf. “Le Mutilazioni Genitali Femminili sono un ambito sanitario complesso. Sia per la difficoltà di una corretta diagnosi, sia per la difficoltà di relazione medico-paziente. Con donne che spesso provengono da situazioni personali difficili e da contesti sociali differenti”.

Il nuovo ambulatorio prevede la presenza di un ginecologo, di un medico legale e di un’ostetrica. Che, in collaborazione con medici, psicologi, infermieri e mediatori culturali, già presenti presso il Ce.Mu.S.S. fornirà assistenza di alto livello nella prevenzione, cura ed educazione alla salute sessuale in senso globale.

L’obiettivo – spiega l’Asl Città di Torino- è inoltre l’implementazione di una rete di collegamento fra il territorio ed i punti nascita. Per poter assistere la donna vittima di Mgf nella sua vita sessuale e familiare, nel pre e post parto e durante il travaglio. Nonché il tramite fra la donna e il servizio di assistenza sociale e psicologico per il contrasto delle pratiche mutilatorie nelle nuove nate.

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