I grandi processi di mafia e ‘Ndrangheta a Torino sarebbero a rischio per l’emergenza Covid. Questa è ciò che la Procura di Torino vuole inoltrare alla Direzione nazionale antimafia e al Dap.

Il nodo della questione è l’impossibilità di allestire video collegamenti per gli imputati detenuti positivi al Covid ma asintomatici. Questa situazione comporta rinvii delle udienze e allunga i tempi dei processi, creando il rischio di decorrenza dei termini di custodia cautelare.
La decisione della Procura é scaturita dopo quanto accaduto al maxi processo “Fenice-Carminius“, celebrato dal tribunale di Asti.

‘Ndrangheta a Torino, tra gli imputati anche Roberto Rosso

Nel processo Carminius-Fenice, dove è chiamato in causa anche l’ex assessore regionale Roberto Rosso con un’accusa di voto di scambio, un imputato detenuto a Torino nel carcere delle Vallette è risultato positivo al Covid.

Tuttavia, pur essendo asintomatico, non ha rinunciato a partecipare ‘da remoto’ all’udienza: la conseguenza è stata che il tribunale ha dovuto disporre un rinvio perché non è stato possibile procedere al collegamento video.
Pare che le carceri non abbiano un protocollo atto a risolvere situazioni di questo tipo.

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