La riapertura degli impianti di risalita, a partire dal 15 febbraio, non contribuirà a salvare una “stagione drammatica”. Il grido di allarme arriva dalle Valli Olimpiche piemontesi, dove nel 2020 gli hotel hanno registrato un calo del 90% del fatturato, con prospettive simili per il primo semestre 2021.

“Occorre erogare con rapidità ristori e compensazioni che siano proporzionali alle perdite subite, ma è soprattutto necessario avere certezze sulle strategie per la ripartenza”, sostiene il presidente di Federalberghi Torino, Fabio Borio.
“Le nostre valli stanno subendo conseguenze economiche pesantissime a causa del Covid-19 e delle misure varate dal governo – aggiunge Borio – dopo una stagione 2020 colpita improvvisamente dal lockdown di marzo e, nonostante un’estate in parte positiva il settore turistico-ricettivo, sta ora vedendo sfumare l’intera stagione sciistica con un impatto fortemente negativo sui fatturati”.

“La stagione turistica è ormai completamente compromessa perché anche con la riapertura, febbraio e marzo sono tradizionalmente i mesi delle settimane bianche per gli stranieri che quest’anno non arriveranno”, aggiunge Giorgio Montabone, presidente di Federalberghi Bardonecchia. “Chiediamo ristori immediati e adeguati”, è la proposte di Renzo Roux, presidente dell’Associazione Albergatori Sestriere -. Per il futuro riteniamo inoltre indispensabile che venga messo a punto un piano di promozione delle nostre destinazioni”.

“Se proprio non si riescono ad avere dei ristori – conclude Stefano Daverio, referente per gli albergatori di Sauze d’Oulx – chiediamo almeno di essere esentati dai tributi e dalle tasse”.

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