Ancora una volta Forbes celebra Torino e la cucina piemontese. Il giornale americano aveva già lodato la bontà della Merenda Reale, le meraviglie museali della nostra città e l’unicità della Vigna di Villa della Regina.
Vengono celebrati i ‘sette piatti sacri’ della tradizione torinese: vitello tonnato, carne cruda, i plin, i tajarin, i brasati, la finanziera, il bonet.
La rivista statunitense elogia particolarmente i mercati piemontesi che sono ancora una colonna portante del commercio e della tradizione piemontese.

L’elogio alla cucina piemontese

“Ci sono così tante bancarelle all’aperto in competizione tra loro. Che vendono gli stessi carciofi e cardi a gambo lungo, arance luminose come il sole, funghi selvatici a profusione. I venditori tessono le lodi delle loro merci mentre tagliano le bucce e gli steli degli asparagi”.

L’elogio ai mercati, e non solo…

La stessa descrizione entusiasta è riservata alla qualità delle macellerie e delle pescherie. Ma anche alla miriade di negozi che vendono i formaggi provenienti da tutta Italia, 48 dei quali piemontesi Doc.
La rivista statunitense sottolinea come nella valle del Po venga prodotta la maggior parte del riso italiano. Prosegue poi parlando delle eccellenze della nostra Regione dai tartufi bianchi, che magicamente spuntano tra boschi di querce, pioppi e noccioli. Il pesce fresco pescato nel Lago Maggiore, la qualità della carne di razza piemontese e i 100 differenti tipi di salumi, molti dei quali artigianali.

A conquistare la nota rivista statunitense ci sono anche i nostri vini. Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Barolo, Barbaresco e molti altri: “un visitatore può assaggiare decine di ottimi esempi in quasi tutti i ristoranti di Torino”.

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