Qualche giorno fa FCA ha inviato una lettera ai suoi fornitori italiani in cui comunica che le auto del segmento B non saranno più prodotte con la componentistica attuale ma passeranno alla piattaforma francese CMP, che è la stessa con cui oggi vengono realizzate Opel Corsa e Peugeot 208 (anche nella versione elettrica): ciò ha provocato serie preoccupazioni nelle aziende torinesi dell’indotto FCA in quanto, secondo quanto affermato nel comunicato, dovrebbero immediatamente interrompere ogni attività di ricerca, produzione e sviluppo per evitare ulteriori costi. Ciò perché appunto i prossimi modelli verranno realizzati partendo dalle piattaforme francesi di PSA.
La fabbrica polacca di Thychy dovrebbe essere quella più colpita, poiché qui ad oggi sono state prodotte 12 milioni di vetture come la Fiat 500, la Panda, la Lancia Ypsilon e quelle marchiate Abarth. FCA e PSA fanno sapere che queste scelte non sono una conseguenza della futura unione da cui nascerà il nuovo Gruppo Stellantis; comunque la collaborazione tra FCA e PSA è in costante crescita. Non si può escludere una collaborazione con una parte delle aziende fornitrici italiane a collaborare al nuovo progetto, anche se il timore è che i fornitori francesi, che già lavorano sulla piattaforma CMP, possano risultare vantaggiati. È da tanto tempo che nel settore automotive si studiano strategie per ridurre i costi di produzione, ed è possibile farlo con le piattaforme in quanto si può ingegnerizzare un buon numero di modelli partendo dallo stesso telaio, il quale verrà adattato alle diverse tipologie della propria gamma.
L’indotto FCA torinese conta circa un migliaio di imprese e più di 50 mila persone che lavorano
Nel mese di maggio 2020 FCA ha ricevuto la garanzia statale all’80% su un maxi prestito paria a € 6,3 miliardi, e la famiglia Agnelli, in cambio di ciò, si è impegnata a garantire il pieno impiego nelle aziende italiane (e quindi rinunciando alla delocalizzazione).
Alla luce di tutto ciò l’Onorevole Claudia Porchietto (Forza Italia) durante il suo intervento alla Camera dei Deputati ha detto “il tema fondamentale non è tanto che cosa farà la multinazionale, ma cosa farà il nostro governo. Noi stiamo perdendo pezzi importanti della filiera dell’automotive. Non c’è un piano industriale presentato, manca un investimento importante annunciato (come hanno fatto altri Paesi). Noi non sappiamo cosa vuole fare il governo sulla principale filiera e sul primo settore metalmeccanico italiano. Io chiedo che (proprio in questo frangente stante che nelle ultime 48 ore importanti fornitori del sistema automobilistico vedono sfumare le piattaforme dei prossimi anni) il Presidente Conte, il Ministro Patuanelli, con urgenza, vengano a relazionare all’Aula per sapere se un piano strategico sia stato fatto dal nostro governo”. Dunque l’Onorevole Porchietto chiede un maggior intervento da parte del governo nelle problematiche legate a questo settore economico-industriale, così come è stato fatto per Alitalia e Atlantia.