La Regione Piemonte, come altre regioni e comuni, si muovere per fare rimuovere l’onorificenza nazionale al Maresciallo Tito. L’alta onorificenza di Cavaliere della Repubblica al Maresciallo Tito risale al 1969. Dopo oltre 50 anni, Alberto Cirio chiede che sia finalmente revocata. Per rispetto delle vittime e degli esuli provocati dai venti dell’odio comunista contro gli italiani.

“Come ogni 10 febbraio onoriamo il ricordo delle migliaia di Italiani del Confine orientale uccisi nelle foibe” inizia il comunicato della Regione Piemonte. “Ma ancora una volta le celebrazioni sono turbate dal paradosso di trovare ancora il Maresciallo Tito tra i Cavalieri della Repubblica. Senza che, in oltre cinquant’anni, si sia provveduto a revocare questa prestigiosa onorificenza al responsabile di questi massacri”.

Regione Piemonte, perchè togliere l’onorificenza al Maresciallo Tito

Gli eccidi delle foibe gli italiani li scopriranno molti anni dopo. Ciò che è accaduto nel confine orientale d’Italia fu nascosto dalla connivenza con le forze sovietiche dell’epoca. Dopo la seconda guerra mondiale l’Italia sogna la ripartenza, ma in quello stesso momento tra il Venezia Giulia e la Dalmazia c’era una drammatica pulizia etnica.

“Sono depositate in Parlamento, infatti, alcune proposte di legge che prevedono la revoca di tale onorificenza al dittatore jugoslavo”. Continua la nota regionale “da un lato, con una legge del 2004 votata a larghissima maggioranza, lo Stato ha istituito il ‘Giorno del Ricordo’ in memoria dell’esodo giuliano-dalmata e della tragedia delle Foibe. Dall’altro continua a vedere presente l’ingombrante figura di Tito nell’elenco delle persone onorate dalla decorazione di più alto profilo istituzionale”.

Altre Istituzioni per togliere l’onorificenza

L’appello del Piemonte si unisce a quello di alcuni comuni (avevamo parlato di Rivoli, qualche mese fa). Ma anche all’appello, per esempio, del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Che durante la cerimonia di Basovizza, nel Giorno del Ricordo, ha affermato che la sua regione si farà portavoce verso il Parlamento nazionale affinché si proceda, senza più esitazione, alla revoca di questa nomina inadeguata e irrispettosa.

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