(Adnkronos) –
Matteo Salvini non ci sta a dare in pasto ai cinesi, un’industria, quella dell’automotive, che ha profonde radici in Italia.  Così in occasione della presentazione del Salone dell’Auto di Torino, in programma dal 13 al 15 settembre, Matteo Salvini è intervenuto duramente con le auto elettriche.  Un discorso acceso ma anche estremamente lungimirante, perché i tanto agognati incentivi auto che il Governo dovrebbe approvare entro la fine del mese di maggio, sosterranno anche l’industria cinese.  
Ecobonus pensati soprattutto per favorire il mercato delle auto elettriche, segmento dove ormai, il dominio di grandi realtà presenti oltre oceano, è lampante.  Per Matteo Salvini gli incentivi non sono stati pensati per agevolare l’acquisto di auto cinesi, ma anche e soprattutto l’industria automobilistica italiana.  “Dire di no a benzina e diesel è una grande fesseria”, queste le parole dure di Salvini contro una politica, quella soprattutto europea, che di fatto sta favorendo l’ingresso in Europa, di industrie cinesi, pronte a invadere il mercato, con tantissimi prodotti, validi, tecnologici, sicuri, ma che di sicuro contribuiranno al crollo dell’industria europea e al conseguente calo dell’occupazione.  La situazione di Mirafiori deve far riflettere.  Nel maxi-sito produttivo torinese, la scelta di produrre la Fiat 500 elettrica ha comportato conseguenze non da poco, perché sebbene sia un’auto elettrica dai grandi contenuti tecnologici, le vendite non hanno rispettato le aspettative. Poco più di 20.000 unità contro le attese 100.000 immatricolazioni, un tracollo dove a farne le spese sono i lavoratori, ora in cassa integrazione. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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