Venerdì scatterà il diritto di sciopero, garantito dalla Costituzione, ma con un impatto che rischia di bloccare la vita quotidiana di milioni di cittadini. Chi deve recarsi al lavoro, sostenere un esame o effettuare una visita medica, potrebbe affrontare difficoltà, poiché i trasporti pubblici saranno coinvolti per un massimo di quattro ore, come stabilito dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi.

Landini e la CGIL: lotta politica mascherata?

Secondo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, le dichiarazioni di Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, sono strumentalizzazioni politiche. Accusare il governo di limitare il diritto di sciopero, definendolo addirittura “fascista”, contrasta con i dati: 949 scioperi nazionali e regionali effettuati da quando questo governo è in carica, il numero più alto degli ultimi anni.

“Landini sembra più interessato a fare politica che a tutelare i lavoratori,” afferma Salvini, aggiungendo che il segretario potrebbe aspirare a un futuro da candidato parlamentare della sinistra. “È libero di farlo, ma non sulla pelle di 60 milioni di italiani”.

Una legge di bilancio condannata a priori?

Salvini punta il dito contro la CGIL, che ha convocato uno sciopero generale prima ancora di conoscere i dettagli della legge di bilancio. Il ministro sottolinea che la manovra prevede aumenti salariali per chi guadagna fino a 40.000 euro all’anno e il massimo storico di investimenti nella sanità pubblica. “Se si sciopera a prescindere, forse i pregiudizi ideologici prevalgono sulla ragione”, conclude.

Investimenti e disservizi: un’Italia ostaggio degli scioperi

“Stiamo investendo miliardi nelle infrastrutture—metro, ferrovie e cantieri—ma con uno sciopero al giorno diventa tutto più difficile”, spiega Salvini. L’obiettivo è chiaro: garantire il diritto allo sciopero senza penalizzare milioni di cittadini che necessitano di servizi pubblici efficienti.

Serve equilibrio

Lo sciopero è un diritto, ma deve convivere con il dovere di garantire mobilità, sicurezza e servizi essenziali per il Paese. La CGIL e Landini scelgano: lotta politica o vera tutela dei lavoratori?

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