Silvia Romano dopo circa diciotto mesi è stata liberata dal gruppo fondamentalista islamico somalo affiliato ad Al Qaeda e l’unica cosa di cui siamo stati capaci, nel pieno di una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, è stato riempire il web di stomachevoli e nauseabondi insulti.
E’ bastato che la ragazza scendesse dall’areo avvolta nel velo, vestita in abiti tradizionali musulmani e che riferisse di essersi convertita, per scatenare la corsa a chi sparava l’insulto più ripugnante.

Tutti, comodamente seduti sul proprio divano, si sono sentiti in grado di giudicare l’esperienza di una giovane segregata per un anno e mezzo da un gruppo di terroristi islamici.

In verità Silvia Romano non deve essere giudicata per la sua conversione, spontanea o meno che sia. La fede personale di questa ragazza, è un suo fatto personale che non merita un commento e tanto meno un giudizio.

La destra ha pensato di cavalcare l’associazione di idee che è emersa quasi spontanea in buona parte della popolazione: Islam fa rima con immigrazione. Il clima, pienamente legittimo, di forte avversione della popolazione italiana nei confronti dell’incontrollato ed illogico fenomeno immigratorio ormai in atto da anni, unito alla legittima repulsione verso il fondamentalismo islamista, hanno portato una larga parte dell’elettorato a fare confusione tra piani distinti.

Lo stesso errore, in verità, lo ha commesso la sinistra.

E’ sufficiente prendere gli editoriali e gli approfondimenti dei principali quotidiani nazionali che hanno commentato la conversione (il primo giorno del suo arrivo) per leggerci un insensato coacervo di moralismo condito da richiami ai valori della tolleranza e del rispetto delle donne (sic!).

Parliamoci chiaro, a più di qualcuno è venuto il dubbio che Silvia Romano non si sia convertita in maniera del tutto non spontanea.

I commentatori di destra e sinistra sono caduti tuttavia nello stesso errore, seppur approdando a conclusioni distinte. Hanno voluto commentare un fatto privato, ancora tutto da verificare e contestualizzare, i primi bollando la ragazza come una traditrice; i secondi eleggendola ad eroina. Sbagliano entrambi: si tratta, molto più semplicemente di una vittima

Lasciamo quindi Silvia Romano all’affetto dei suoi cari, certi che il tempo sarà galantuomo e fornirà risposte certe e definitive, ammesso che sia necessario averle.

Eppure non ci possiamo esimere dall’evidenziare come Silvia Romano con abaya ed hijab, trasmessa in mondo visione, sia stata un pugno allo stomaco.

Non è colpa della ragazza rapita, ma del presidente del Consiglio Conte e del Ministro degli esteri Di Maio che ci hanno voluto ricordare la loro totale inadeguatezza rispetto agli incarichi che ricoprono.

Non si deve dimenticare che noi con questi signori della guerra che massacrano ogni anno migliaia di persone in tutto il mondo siamo in guerra e Conte e Di Maio gli hanno regalato una vittoria memorabile.

Questi terroristi rapiscono una giovane, la tengono per diciotto mesi e la restituiscono convertita alla loro fede dopo aver incassato una somma che oscilla tra 1,5 milione di euro e i 4 milioni (secondo i servizi segreti somali).

Non voglio qui commentare la politica italiana che prevede il pagamento di riscatti ai rapitori. Si tratta di una scelta discutibile (GB e USA non pagano per i loro cittadini per evitare di finanziare i terroristi ed incentivare altri rapimenti), ma che ha l’indubbio merito di salvare una vita umana. Tuttavia la liberazione di Silvia Romano, o meglio, la sua accoglienza in Italia poteva essere gestita in maniera diversa.

Conte e Di Maio ad accoglierla non erano necessari. La presenza così massiccia dei media, ad immortalarla nelle sue vesti islamiche mentre si professava musulmana, doveva essere evitata. Hanno voluto mettere in scena un’assurda passerella senza pensare alle conseguenze, ma al solo fine di farsi immortalare sorridenti mentre cercavano di intestarsi la riuscita del salvataggio dell’ostaggio.

Conte e Di Maio con la loro totale mancanza di acume politico, in maniera irresponsabile e dilettantesco hanno esposto Silvia Romano al pubblico ludibrio del popolo italiano (che certo non ha dimenticato i morti di Parigi, Londra etc.) ed hanno regalato ad un gruppo di terroristi somali una vittoria senza precedenti.

Rispondi