BiDiMedia è tornata a rilevare le intenzioni di voto a Novembre 2021, nel consueto sondaggio mensile. Questa volta però, oltre alle classiche intenzioni di voto, sono stati testati anche diversi scenari di voto con diverse liste e leggi elettorali.
Il sondaggio è stato svolto in collaborazione con Today.it, questo ha permesso di ottenere ben 5942 interviste utili, con un margine d’errore del +-1,3%.
Le Intenzioni di Voto
Il sondaggio del 30 novembre mostra rispetto al precedente (14 ottobre) un consolidamento della prima posizione del PD. Il partito di Enrico Letta guadagna lo 0,4% attestandosi al 21,4%, con oltre due punti di vantaggio sul secondo partito. Il vantaggio è particolarmente indicativo perché è superiore al margine di errore del sondaggio che quindi certifica con elevata probabilità, almeno nella situazione attuale, la prima posizione del principale partito del centrosinistra.
Se il PD cresce tutti gli altri principali partiti sono in calo. Cede lo 0,5% Fratelli d’Italia al 19,2%. Perde lo 0,4% la Lega al 18,8% e cede ben lo 0,6% il movimento 5 stelle, rilevato al 15,6%.
L’altro partito particolarmente in salute sembra essere Forza Italia, che probabilmente beneficia del calo degli altri principali partiti del centrodestra (in due 0,9%) guadagnando lo 0,5% e portandosi al 7%.
Poche variazioni tra gli altri partiti medi, Azione guadagna un decimo (al 3,4%), Sinistra Italiana rimane stabile (2%), Italia Viva si rilancia un po’ portandosi all’1,8% (+0,2)
Il sondaggio BiDiMedia ha sondato come sempre anche un vasto numero di partiti complessivamente, trovando alcune variazioni col sondaggio precedente, sebbene nessuna di grande entità.
La novità della rilevazione però è l’aver sondato per la prima volta il Movimento 3V, che in questi mesi è diventato noto per essersi intestato una battaglia per la “libertà di scelta” sui vaccini. BiDiMedia sonda il partito allo 0,4% del consensi, con punte in particolari città italiane e praticamente irrilevanza in tutto il resto dello Stivale.
Infine i dati sul numero di votanti: cresce l’affluenza al 61,2% mentre calano gli indecisi di un punto al 29%.
La fiducia nel governo
La fiducia nell’esecutivo Draghi (Molta + Abbastanza) viene rilevata al 52%, stabile rispetto al precedente sondaggio BiDiMedia. Tra gli altri è interessante notare come la fiducia Governo Draghi nel PD sia cresciuta, portando un già alto 79% del precedente sondaggio a un quasi plebiscitario 88%. La crescita del PD avvenuta di recente può anche essere dovuta al fatto che venga sempre più percepito come il partito guida dell’attuale governo.
Scenari di voto
La novità di questo sondaggio è l’aver testato anche alcuni scenari di voto con differenti leggi elettorali e differenti liste. Siamo partiti da uno dei sistemi di cui più si parla nel dibattito politico, un proporzionale con soglia di sbarramento al 5% che dovrebbe favorire l’aggregazione dei partiti più piccoli (pena finire sotto lo sbarramento) e garantire una maggiore rappresentatività rispetto alla legge attuale, al prezzo di forse una maggiore difficoltà a formare una maggioranza.
Il PD si conferma in questo scenario prima lista al 21,9%. Beneficia del sistema di voto Fratelli d’Italia che guadagna un punto rispetto alle normali intenzioni di voto superando il 20%. Su valori simili Lega, Movimento 5 stelle e Forza Italia (18,5%, 15,1% e 6,9%).
La novità sarebbe invece nella lista unica del Centro Liberale, al 6,1%, sopra la soglia di sbarramento con relativa tranquillità, ma che perderebbe circa mezzo punto rispetto alla somma dei valori dei singoli partiti che la compongono. Appena sotto la soglia di sbarramento, ma con chance di superarla visto il margine di errore, la lista di Sinistra al 4,8%. Verdi Europei al 3,2%, lista antisistema al 2,1%.
Abbiamo poi sondato due scenari con la legge attuale, il Rosatellum. Nel primo abbiamo immaginato il Centro Liberale separato dal centrosinistra. Nel secondo abbiamo immaginato questo all’interno della coalizione, a eccezione del partito di Matteo Renzi Italia Viva.
I risultati: in entrambi gli scenari a primeggiare è il centrodestra, attorno al 46%. Vista la legge elettorale questo dovrebbe consentirgli di guadagnare più parlamentari rispetto a una legge proporzionale, anche se non è facilissimo comunque che con questi numeri possa avere la maggioranza in entrambe le camere
La ripartizione regionale dei voti
Fatta questa premessa notiamo come nello “scenario classico” la coalizione di centrodestra risulti in vantaggio in 12 regioni, contro le 8 dell’alleanza tra Centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Le regioni più favorevoli al centrodestra sono quelle del nord, in particolare Veneto, Lombardia e poi Friuli Venezia Giulia. Csx+5S sono più forti nelle regioni in cui una delle due parti ha un consenso molto superiore alla media nazionale, Toscana, Campania, Basilicata, Sardegna.
Questo scenario è da intendere come quello che sopra abbiamo denominato Rosatellum 1.
Abbiamo la distribuzione del voto anche per il secondo scenario fatto sulla legge attuale, quello con Centrosinistra largo vs centrodestra. Il numero di regioni vinte da una particolare coalizione non cambia, anche se qui c’è una differenza sulle regioni vinte, la Puglia passa dal centrodestra al centrosinistra, e il Molise compie il percorso inverso. In realtà il centrosinistra largo diventa anche più competitivo in Piemonte e anche nel Lazio, mentre Veneto, Lombardia e Friuli restano tranquillamente in mano al centrodestra.