Il 22 Dicembre abbiamo pubblicato il nostro classico sondaggio mensile, che potete visionare qui. Ora pubblichiamo la seconda parte, con le intenzioni di voto in base ad una legge elettorale proporzionale e con il Rosatellum, cercando di prevedere due possibili coalizioni.
Il sondaggio è stato svolto in modalità mista CAWI/Panel, per un totale di 2391 interviste utili, con un margine d’errore del +-2%.
Scenari di voto – Proporzionale
Siamo partiti da uno dei sistemi di cui più si parla nel dibattito politico, un proporzionale con soglia di sbarramento al 5% che dovrebbe favorire l’aggregazione dei partiti più piccoli (pena finire sotto lo sbarramento) e garantire una maggiore rappresentatività rispetto alla legge attuale, al prezzo di forse una maggiore difficoltà a formare una maggioranza.
I risultati: il PD si conferma in questo scenario prima lista al 22,6%, guadagnando 1,3 punti rispetto al sondaggio base, assorbendo di fatto i voti di Art.1 – MDP. Non beneficia del sistema di voto la Lega, che perde mezzo punto e viene riscavalcata da FdI che invece in questa situazione passa dal 18,8% al 19%. Su valori simili allo scenario base Movimento 5 stelle e Forza Italia.
La novità sarebbe invece nella lista unica del Centro Liberale (Azione e Più Europa), al 5,6% che perde solo mezzo punto dalla lista testata in precedenza nonostante l’ odierna assenza di IV.
Questa ipotetica lista andrebbe sopra la soglia di sbarramento con relativa tranquillità, guadagnando oltre mezzo punto rispetto alla somma dei valori dei singoli partiti che la compongono.
Sotto la soglia di sbarramento ma comunque in crescita i Verdi Europei (che con un leader carismatico e nuovo potrebbero far grandi cose, a nostro avviso) al 3,4% e la Lista antisistema al 2,3%.
La nuova alleanza di Centro-Destra di Renzi non convince gli elettori tanto che il valore (2,5%) è praticamente identico alla somma dei singoli partiti, pur guadagnando voti da astensione e altri di Centrodestra.
L’impressione è che gli elettori renziani rimasti siano piuttosto fedeli al proprio leader e lo votino a prescindere della collocazione politica.
Scenari di voto – Rosatellum
Abbiamo poi sondato due scenari con la legge attuale, il Rosatellum. Nel primo abbiamo immaginato il Centro Liberale separato dal centrosinistra. Nel secondo lo abbiamo considerato interno alla coalizione, a eccezione del partito di Matteo Renzi Italia Viva.
I risultati: in entrambi gli scenari a primeggiare è il centrodestra, ma con importanti differenze. Nello scenario 1 il vantaggio sarebbe di circa 3 punti, con il Centro Liberale attorno al 7% mentre le altre liste raccoglierebbero solo le briciole.
Con questi dati il Centrodestra sarebbe maggioranza relativa, ma non assoluta in parlamento. Per ulteriori dettagli, rimandiamo ad un articolo di approfondimento che pubblicheremo tra qualche giorno.
Il Centrosinistra senza Centro Liberale si attesta al 42,4% La lista liberale unita qui si trova al 7,3%, un valore nettamente superiore al 5,7% del proporzionale, guadagnando qualcosa probabilmente dall’alleanza formale PD-5 Stelle e soprattutto riprendendosi quasi tutti i voti di Italia Viva.
Ma cosa accadrebbe se il Centro si alleasse con il Centrosinistra? La partita sarebbe apertissima, dato che il Centrodestra sarebbe in testa di poco più di mezzo punto (46,9% vs 46,3%). Se il vento nazionale dovesse spingere ancora verso il Centrosinistra, si potrebbero aprire scenari a dir poco impronosticabili prima d’ora.
Il valore del Centrosinistra Largo è ovviamente inferiore alla somma del Centrosinistra + Centro Liberale, dato che soprattutto gli elettori di Italia Viva non gradiscono la collocazione politica e, seppur in maniera inferiore, a Sinistra non tutti gradirebbero un eventuale accordo con Calenda e affini.
La ripartizione regionale dei voti
Nello “scenario classico” (Rosatellum 1) la coalizione di Centrodestra risulta in vantaggio in 9 regioni, contro le 11 dell’alleanza tra Centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Le regioni più favorevoli al centrodestra sono quelle del nord, in particolare Veneto, Lombardia e poi Friuli Venezia Giulia. Csx+5S sono più forti nelle regioni in cui una delle due parti ha un consenso molto superiore alla media nazionale, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Basilicata, Sardegna.
Abbiamo la distribuzione del voto anche per il secondo scenario fatto sulla legge attuale, quello con Centrosinistra largo vs centrodestra. Il numero di regioni vinte dal centrodestra scende ulteriormente a 7, perdendo Lazio e Liguria, che andrebbero al Centrosinistra Largo.