Da lunedì 27 gennaio, Torino introduce un importante cambiamento per migliorare la sicurezza in alcune aree critiche della città. Aurora, Barriera di Milano, San Salvario e via Matteo Pescatore diventano le nuove “zone rosse”, grazie a un accordo tra la prefettura e il Comune. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la prevenzione e garantire maggiore tranquillità ai cittadini.

Cosa prevede il provvedimento delle zone rosse

Secondo l’ordinanza firmata dal prefetto Donato Cafagna, chi adotta comportamenti aggressivi, molesti o pericolosi per la sicurezza pubblica e ha precedenti penali o denunce per reati come spaccio, furti, danneggiamenti o porto abusivo di armi, verrà allontanato per 48 ore dalla zona interessata.

Chi viola il divieto di accesso rischia una denuncia per inosservanza del provvedimento dell’autorità, con pene che possono arrivare fino a tre mesi di reclusione o una multa di 206 euro.

L’analisi che ha portato alla scelta delle aree critiche

La scelta delle quattro zone è frutto di un’analisi georeferenziata, basata sui dati delle forze dell’ordine riguardo microcriminalità, spaccio, vandalismo e consumo di sostanze stupefacenti. L’ordinanza sarà in fase sperimentale per 90 giorni, fino al 30 aprile, con la possibilità di ampliare il provvedimento ad altre aree della città come Santa Giulia o piazza Bengasi in futuro.

Controlli e misure straordinarie

Il piano prevede un aumento dei controlli, con un approccio interforze che coinvolge polizia locale, carabinieri e guardia di finanza. Particolare attenzione verrà posta al rispetto delle regole sulla vendita di alcolici, soprattutto nelle ore serali e notturne, dalle 19 alle 6, e nelle zone frequentate per la movida.

Gli sgomberi di immobili occupati abusivamente, sia pubblici che privati, verranno intensificati. Solo lo scorso anno, Torino ha effettuato oltre 100 operazioni di sgombero.

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