Torino ha scelto di non dimenticare. Questa mattina, nel Giardino Vittime delle Foibe, una rosa è stata deposta in memoria delle vittime della strage di Vergarolla, avvenuta a Pola il 18 agosto 1946. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato 10 Febbraio, che da anni si impegna per mantenere viva la memoria delle tragedie del confine orientale.
La strage del 18 agosto 1946
Settantanove anni fa, sulla spiaggia di Vergarolla a Pola, si stava svolgendo una manifestazione sportiva organizzata dalla comunità italiana locale. La giornata, che avrebbe dovuto essere di festa, si trasformò in un incubo: alcuni ordigni bellici esplosero improvvisamente, provocando la morte di circa 100 persone, tra cui moltissimi bambini.
Secondo le ricostruzioni, quegli ordigni erano già stati dichiarati innocui da più squadre di artificieri. Proprio per questo motivo, come ricordato da Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato, «quello di Vergarolla non fu un incidente, ma un attentato pianificato».
Un attentato dimenticato
La tragedia di Vergarolla è stata a lungo trascurata dalla memoria collettiva. Solo negli ultimi anni, grazie al lavoro di associazioni e storici, si è tornati a parlarne. Lo stesso Rossino ha sottolineato come, fino a poco tempo fa, questo eccidio fosse quasi del tutto sconosciuto, proprio come accadde per la vicenda di Norma Cossetto, divenuta simbolo solo in tempi recenti.
Il Comitato 10 Febbraio, con gesti semplici come la deposizione di una rosa, intende rompere il silenzio e rendere giustizia alle vittime di quella strage.
Una memoria che parla al presente
Il ricordo di Vergarolla non è soltanto un fatto storico: è anche un monito contro l’oblio. A Torino, in pieno agosto, un piccolo gesto ha ricordato a tutti che ci sono pagine della nostra storia nazionale ancora poco conosciute, ma che meritano di essere raccontate.






































