(Adnkronos) – Con l’inaugurazione dei lavori per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova, si toccano due capitoli importanti della storia della città: “il primo è proprio questo tunnel, un sogno che questa città coltiva da almeno quattro decenni e che oggi finalmente comincia a diventare realtà. Il secondo, più doloroso, è quello che riguarda la tragedia del Ponte Morandi. Io credo che se questo tunnel avrà un nome, sarà dedicato alle 43 vittime del crollo del ponte”. Lo ha detto Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, nel corso dell’inaugurazione dei lavori per la realizzazione del tunnel subportuale, che modificherà sensibilmente la viabilità di Genova. Presenti all’inaugurazione dei lavori il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sindaco di Genova Marco Bucci. L’avvio dei lavori per il nuovo tunnel “credo sia la dimostrazione che tutti noi abbiamo imparato qualcosa da quella tragedia – aggiunge Toti – bisogna infatti prendersi cura delle infrastrutture, le quali vanno anche costruite in modo tale che siano sempre più moderne ed efficienti. Il fatto di aver imparato qualcosa dalla tragedia non la rende meno dolorosa, ma quantomeno spinge tutti a fare un passo avanti”. “Sono contento anche della presenza di due ministri del governo, perché non solo iniziamo un'opera, ma le iniziamo dicendo a tutti che in questo Paese si può costruire e cambiare la nostra realtà senza per questo mettere a rischio la legalità e senza che ci sia sempre quella diffusa opinione in Italia, ormai coltivata anche dalle cronache di queste in queste ore – sottolinea il presidente di Regione Liguria – che dietro ogni cantiere e ogni opera, vi sia qualcosa di opaco e di maleodorante da contestare. Io non credo. Qui abbiamo costruito il Ponte Morandi in pochi mesi e lo abbiamo fatto nel più completo rispetto della legalità e delle norme sul lavoro. “A Genova, e più in generale in Liguria, si può toccare con mano ‘l’Italia che cambia’ molto più che altrove. Lo sa bene il ministro Salvini, eravamo qui insieme a mettere la prima pietra della diga, con tutti gli amici che hanno contribuito ad arrivare fino qua. Se fossimo la punta di un compasso e intorno a noi allargassimo il raggio di un chilometro e mezzo vedremo non solo il tunnel che comincia oggi, ma anche la diga, il quadruplicamento dei binari, l'arrivo del Terzo Valico e molto altro ancora – spiega Toti – È davvero un'Italia che cambia nel segno della legalità e lo fa per il futuro, senza pensare alle prossime elezioni, ma pensando alle prossime generazioni”. “Contestiamo la mentalità di chi pensa che ‘no’ sia la parola giusta per preservare e coltivare in questo Paese: no ai rigassificatori, no ai nuovi binari, no al tunnel. È un'opinione sbagliata e credo che il futuro lo dimostrerà. Continueremo a rispondere a tutti i comitati del ‘no’, che non vorrebbero cambiare questo Paese, aggiungendo un nuovo mattone all'Italia che vogliamo costruire e spero che essa abbia in Genova e nella Liguria l'esempio più importante di tutti. Da quello che facciamo oggi non dipende solo il benessere di questa città o di questa regione, ma anche una parte importante della competitività futura del nostro Paese, e quindi il benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)