L’inchiesta sulla morte di Fatima prosegue coinvolgendo la polizia scientifica.
Un test di carattere scientifico per fugare i dubbi sul caso di Fatima, la bimba di tre anni e mezzo morta lo scorso gennaio a Torino dopo essere caduta dal balcone al quinto piano di una palazzina.
Sono sotto analisi dei reperti, apparentemente di origine biologica, trovati sulla tettoia. E’ quello che trapela negli ultimi giorni dagli ambienti investigativi.
Dello stesso orientamento è la procura, che intende rivolgersi alla polizia scientifica con la formula dell’accertamento tecnico irripetibile.
Il compagno della madre, nonché l’indagato per la morte, Mohssine Azhar, 32 anni, è in carcere con l’accusa di omicidio volontario. L’uomo, nell’immediatezza del fatto, aveva parlato di un incidente. Sostenendo che la bimba gli era sfuggita dalle braccia mentre per gioco la lanciava verso l’alto. Ma le testimonianze della mamma di Fatima e le consulenze tecniche non hanno corroborato la sua versione. Dalla traiettoria della caduta e dall’assenza di altre lesioni, al momento non risulta che la bimba abbia colpito la tettoia.