A distanza di un mese dall’invio della diffida in cui CasaPound richiedeva la rimozione e lo smaltimento delle lastre di amianto presenti in Via Aldo Moro, il Comune non ha fatto nulla, anzi, ha scaricato la responsabilità lavandosene le mani. Ne avevamo parlato qui.
“Come previsto, dopo circa un mese, poco è cambiato. L’amministrazione comunale, in esito alla nostra diffida, ha indicato che redigerà un’apposita ordinanza sindacale con cui richiedere formalmente alla procedura fallimentare di bonificare il sito.
Un primo risultato ottenuto che tuttavia rischia di non risolvere il problema, almeno nell’immediato” – ha dichiarato in una nota CasaPound.
“Il Curatore Fallimentare della ditta Nicoletta S.N.C. ha di fatto confermato ai nostri legali di non avere fondi per rimuovere l’amianto e che detta informazione era ben nota al comune di Verolengo, stupendosi anzi del fatto che proprio il Comune continui ad addossare alla procedura fallimentare la mancata rimozione dell’amianto“.
Il Curatore precisa anche che ha sempre manifestato il consenso a qualsiasi tipo di accesso ma non ha ricevuto alcuna richiesta in tal senso dal Comune di Verolengo né dagli altri soggetti.
“Il Comune invece” – prosegue CasaPound – “asserisce che non è stato possibile effettuare i sopralluoghi da parte del personale specializzato dell’A.R.P.A., proprio per la presenza della procedura fallimentare.
Sta di fatto che il Comune di Verolengo pensa ancora di poter cavare sangue da una rapa e sembra non comprendere che è del tutto inutile continuare ad insistere sulla Ex Ditta Nicoletta S.N.C.
Abbiamo quindi richiesto di indicare la disponibilità o meno da parte dell’amministrazione di mettere a bilancio, di concerto anche la Regione, le somme necessarie almeno per mettere in sicurezza il sito, cosi da responsabilizzare il Comune nei confronti della Cittadinanza e dei residenti di Via Aldo Moro”.
“Se pensano di metterci a tacere così si sbagliano di grosso – conclude il movimento – la nostra battaglia è appena all’inizio, finché la salute dei verolenghesi sarà a rischio, finché ci sarà anche solo un centimetro di amianto in quella zona, noi non ci fermeremo. Il prossimo passo sarà l’esposto presso la competente Procura della Repubblica.“