Saranno esposti al pubblico i reperti trovati nelle 44 tombe romane nel parco fotovoltaico di Volpiano.
Ritrovamenti durante i lavori per la realizzazione del parco fotovoltaico Eni. Parco entrato in funzione la scorsa estate. Pochi centimetri sotto al terreno in un’area mai oggetto di coltivazione perché sterile e sassosa.
Sono affiorate 44 tombe di epoca romana, risalenti I secolo d.C.
Che hanno restituito bellissime e rare coppe in vetro intatte, vasi in ceramica con iscrizioni latine.
Zona che già in passato aveva destato l’attenzione degli archeologi. Scoperta in passato, durante i lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano. Una villa rustica dell’epoca imperiale al confine tra Brandizzo e Volpiano.
Ora a meno di un chilometro dalla villa il nuovo ritrovamento. Eni e la Soprintendenza hanno effettuato una campagna di sondaggi preliminari alla costruzione del campo fotovoltaico. Campagna utile affinché la posa dei pannelli non distruggesse nulla e i lavori non fossero fermati all’improvviso.
Questa opera per la produzione di energia dalle fonti rinnovabili ha permesso di scoprire così un capitolo ricchissimo della storia più antica di Volpiano. Opere che il Comune vuole valorizzare e rendere disponibile alla cittadinanza.
Un tesoro archeologico coppe in vetro e 44 tombe romane il Sindaco di Volpiano
Il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne commenta: “In base al presunto tracciato della centuriazione romana (l’antica organizzazione agraria del territorio) e ai precedenti ritrovamenti era ipotizzabile rinvenire qualcosa nel sito interessato dal nuovo impianto. Questi reperti sono le più antiche testimonianze presenti nel territorio di Volpiano ed è intenzione dell’amministrazione comunale mostrarli al pubblico, prima in una mostra temporanea e successivamente in una sede permanente“
Continua il sindaco De Zuanne. “Da molti anni il Comune di Volpiano aveva proposto di installare in quell’area un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di utilizzare un’area libera a destinazione industriale, senza perciò consumare suolo dedicato all’agricoltura ed evitando la costruzione di altri insediamenti industriali con carichi ambientali rilevanti; siamo molto soddisfatti perché questo percorso è finalmente giunto a conclusione, per di più con la bella notizia di questa importante scoperta archeologica“.
lanciato nel 2016 per la riqualificazione delle aree industriali Eni dismesse. Il procedimento autorizzativo, che ha visto il coinvolgimento del Comune e degli enti locali, si è concluso nel corso del 2019 con l’autorizzazione di Città Metropolitana di Torino.
Il parco fotovoltaico di Volpiano, realizzato e gestito da Eni New Energy nell’ambito delle iniziative di Eni per la riqualificazione dei propri asset industriali, occupa una superficie di circa 32 ettari (pari a 30 campi da calcio) all’interno del deposito Eni di carburanti che rifornisce gran parte delle stazioni di servizio del Nord Ovest in Italia. Ha una capacità complessiva di 18 megawatt; a regime produce oltre 27 gigawattora all’anno di energia da fonti rinnovabili, consentendo di ridurre di circa 370mila tonnellate le emissioni di anidride carbonica in atmosfera durante la vita utile dell’impianto.