Il 24 gennaio 2003 è una data che sarà sempre ricordata per Torino e per la Fiat. E’ il giorno in cui muore l’avvocato Gianni Agnelli, che ha fatto vivere anni d’oro alla capitale sabauda.

Gianni Agnelli e la FIAT

Entra giovanissimo nell’azienda di famiglia, come principale azionista nel 1945, a guerra appena finita e che lui stesso ha combattuto ferendosi perennemente ad una gamba.
Nel 1966, in pieno boom economico, diviene presidente della Fiat. Lì inizia un’epoca di benessere per il capoluogo piemontese, che vede ampliarsi a dismisura fino ad arrivare al milione di abitanti, composto per di più da lavoratori provenienti dal meridione, che arrivano ad essere 60.000.

Successivamente, verso metà anni ’70 e arrivando fino agli ’80, l’azienda subisce la crisi. Dovendo lasciare a casa molti lavoratori, che verranno in parte riassunti quando inizia la produzione della mitica Fiat Uno.

Gianni Agnelli e la Juventus

La sua passione per i colori bianconeri fanno arrivare, sotto la sua presidenza, la Juventus sul tetto d’Europa e del Mondo in due occasioni, nel 1985 e nel 1996.

La morte

I tragici lutti familiari lo provano molto. Prima con la morte del nipote prediletto nel ’98, poi del figlio Edoardo nel 2000. 3 anni dopo si spegne ad 81 anni per un carcinoma alla prostata.
Una delle sue frasi più conosciute è stata: “A Torino si va a letto presto, ci si alza presto e il lavoro è una cosa seria”.

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