(Adnkronos) – La Scalea del Tamburino, che collega viale Glorioso a Trastevere con l’elegante via Dandolo del Gianicolo, un luogo simbolo della movida trasteverina, ogni mattina reca le tracce delle notti brave dei giovani romani: bottiglie di birra vuote, abbandonate sui 126 scalini e non solo, decine di cicche di sigarette, graffiti. Ma se il degrado la fa da padrone, l’orgoglio dei residenti riscatta, con uno stupefacente esempio di decoro urbano, questo luogo agli occhi del passante, con una sorta di giardino botanico proprio sulla sommità.  Ed è così che chi sale da viale Glorioso, dopo aver percorso la rampa, anche con una certa fatica facendo lo slalom tra bottiglie e rifiuti, si trova dinnanzi uno spettacolo inatteso con verdeggianti aiuole fiorite di varie essenze, un’esplosione di colori e profumi, un piacevole colpo d’occhio che rende giustizia a questa scalea celebrata anche dal regista Sergio Leone, come ricorda una targa affissa su un palazzo di viale Glorioso, in prossimità della scala: "il mio modo di vedere le cose talvolta è ingenuo, un po’ infantile ma sincero come i bambini della scalinata di viale Glorioso".  La scalea del Tamburino, torna dunque a 'risorgere' nei primi caldi estivi, rendendo omaggio ad un eroe del Risorgimento, il giovane garibaldino a cui è intitolata, Domenico Subiaco, ragazzo di 16 anni ivi caduto il 3 giugno 1849, che con il rullo del tamburo impartiva la cadenza di marcia alle truppe.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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