Votare è un diritto-dovere fintanto che, attraverso il suo esercizio, vi sia la possibilità di conferire mandato a candidati e partiti nei quali ci si possa, maggiormente o minormente, identificare.
Il processo di identificazione non può però prescindere da due fattori irrinunciabili, ovvero la comune origine culturale e la coerenza storica.
Quanti hanno vissuto e vivono, rispettandoli, i valori della Tradizione e della Cultura Identitaria si asterranno sicuramente, nei prossimi giorni, dall’esprimere un voto amministrativo inutile in quanto attualmente non esiste una sola forza politica degna di adeguatamente rappresentarli.
Gli attuali pseudosovranisti sostengono, a livello nazionale, il Governo dell’ex Presidente della BCE degradati in novelli camerieri del sistema bancario ed hanno irresponsabilmente ritirato tutti gli emendamenti sulla proposta di introduzione del c.d. “green pass” concorrendo, con la loro complice ignavia, a generare una inammissibile compressione delle libertà civili degli italiani.
Altri, all’Opposizione, aderiscono all’Aspen Institute Italia non senza avere presentato in Parlamento, nei mesi scorsi, un singolare disegno di legge volto ad equiparare – nel divieto e nella repressione penale – la professione dell’ideologia Fascista e di quella Comunista comparandole innaturalmente. Tutto questo dimentichi – o peggio inconsapevoli – del significato simbolico della base trapezoidale da cui scaturiva la fiamma inopportunamente conservata nel loro logo.
Boicottare l’ipocrisia, non recarsi alle urne, non scendere a compromessi con la propria coscienza sarà il comportamento tenuto dagli Uomini Liberi in attesa della ricostituzione di un Partito Politico irreprensibile e coerente con le proprie origini culturali e storiche, improntato ai valori della Cultura identitaria, della Sovranità Nazionale e valutaria, della Libertà da ingerenze mondialiste.
Votare, anche solo a livello territoriale ed amministrativo, una pseudo-opposizione vassalla dei paneuropeisti e della finanza globale costituirebbe una falsa soluzione ad un problema reale e pertanto integrerebbe espressione di un voto inutile se non fortemente dannoso a ragione della sua incoerenza. Pare a tutti di immediata percezione la circostanza che le attuali “Opposizioni” siano coessenziali al Sistema e la attribuzione di un voto non possa che essere destinato ad una sua legittimazione.
Che a Torino vinca l’anodino candidato proposto dal Centrodestra sostenuto anche da ex esponenti della Sinistra in preda a crisi di identità oppure quello prescelto dal Centrosinistra sarà circostanza del tutto irrilevante per i cittadini, essendo entrambi riferimento ed espressione degli stessi centri, economici e finanziari, di potere. Questa volta si renderà necessario “passare al bosco” e non essere complici del trasformismo dilagante o del tradimento culturale e storico attraverso un pacifico, dignitoso e dovuto atto di disobbedienza civile: l’Astensione. Una astensione diffusa, condivisa, coordinata, meditata. L’ultima ed unica arma che questa decadente democrazia pone nelle mani dei cittadini per esprimere il proprio reale dissenso ed opporsi all’annichilimento.
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