Il governo giallofucsia, in tutto silenzio, ha varato il taglio di 3 milioni di pensioni che sono state rivalutate grazie a una perequazione automatica degli assegni in base all’ultima legge di bilancio.
Se fino al 2019 la rivalutazione massima è stata del 97% per tutte le pensioni superiori a 3 volte il minimo e inferiori a 4, e a ruota per quelle da 4 a 5 il 77%, tra il 5 e il 6 52%, oltre le 6 47%, maggiori di 8 volte 45% e 9 sopra al 40%, dal 2021 si passerà da 97% a 100% e via dicendo aumentando la percentuale del +3%.
Una bella botta per i nostri anziani, che dopo una vita di lavoro e sacrifici per mandare avanti la famiglia, si vedono tagliare la giusta ricompensa per aver fatto grande l’Italia fino agli anni 90, momento nel quale come Nazione ci siamo sempre più avvicinati alle politiche atlantiste e di un’Unione Europea che ci ha usato a proprio piacimento per svolgere i propri comodi.
È proprio grazie all’UE che è avvenuto questo taglio, dal momento che il nostro governo ha accettato le condizioni del Recovery Fund, il servile Conte ha assecondato questa folle idea partita dai palazzi di Bruxelles e Francoforte (e per i più complottisti, anche di Parigi e Berlino).