Un episodio di violenza domestica ha portato un carabiniere torinese a processo. Dopo anni di presunti maltrattamenti, la moglie ha denunciato. Ecco i dettagli di questa drammatica vicenda, con accuse che coinvolgono anche i figli della coppia.

Una frase durante la partita scatena la violenza

Tutto inizia con una frase apparentemente innocua: “Speriamo che vinca il Napoli”. Pronunciata dalla moglie mentre il marito tifoso della Juventus seguiva la partita in tv, questa battuta ha scatenato l’ira dell’uomo. Le reazioni violente, però, non erano nuove: la donna ha raccontato che episodi simili si verificavano da anni.

Anni di presunti abusi dentro le mura domestiche

Secondo il racconto della vittima, gli abusi non erano solo fisici, ma anche psicologici. Insulti, critiche continue e comportamenti violenti davanti ai figli erano all’ordine del giorno. La donna ha spiegato come, nonostante le difficoltà, abbia avuto il coraggio di denunciare.

I figli testimoniano contro il padre

In tribunale, i figli della coppia hanno preso le distanze dal padre. Uno di loro ha testimoniato protetto da un paravento, raccontando anni di tensioni e abusi. “Insultava mamma, non collaborava in casa e si lamentava sempre,” ha dichiarato il ragazzo, aggiungendo che il padre è anche negazionista e contrario ai vaccini.

Un incubo durato oltre vent’anni

La donna ha descritto un matrimonio fatto di soprusi, iniziato negli anni ’90 e culminato in denunce e separazione. Tra gli episodi più gravi, l’uomo avrebbe vandalizzato l’auto della moglie dopo la separazione e reagito con violenza a scelte personali della donna, come un semplice cambio di look.

La prossima udienza sarà decisiva

Il carabiniere, presente in aula, potrà raccontare la sua versione dei fatti nelle prossime settimane. Si attende ora la sentenza di primo grado, che potrebbe fare finalmente giustizia per la donna e i suoi figli.

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