Sono passati cinque anni. Era il 3 giugno del 2017. Finale di Champions League Juventus – Real Madrid. Quella che per Torino doveva essere una giornata di festa e di sport si è trasformata in una tragedia.

Poco dopo le 22 e il terzo gol di Cristiano Ronaldo. Una serie di ondate di panico tra la folla, causate dallo spray urticante utilizzato da una banda di giovanissimi, provocò 1.600 feriti, soprattutto da taglio per quelle tantissime bottiglie di vetro rimasto sulla piazza, e più tardi il decesso di due donne.

Anni di inchieste e di processi. La banda dello spray sgominata, li hanno presi un anno dopo. Condanne fino a dieci anni.  Le polemiche hanno travolto tutti: la sindaca Chiara Appendino, quella notte lontana dalla città, ma a Cardiff per la partita. La polizia. I vigli urbani, il Comune, i tecnici. I processi hanno portato a dodici condanne e un patteggiamento. Il monito è chiaro: si poteva fare meglio, evitare quel disastro. E salvare la vita a due donne, Erika Pioletti, e Marisa Amato. Un dolore che Torino non dimenticherà mai. 

Il ricordo stasera alle 18 con la deposizione di una corona di fiori sul luogo della tragedia. Sarà presente anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo

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