Confartigianato lancia l’allarme anche per le aziende che continuano a restare aperte nonostante il lockdown della zona rossa. Infatti gli artigiani stanno lamentando un notevole calo del fatturato in queste settimane. A partire da pasticcerie e gelaterie che sono aperte per delivery e asporto per i quali il calo è del 55 per cento. Fino al 60 per cento in meno di incassi per sarti, calzolai e lavanderie e fino all’85 per cento per taxi e fotografi. Dimezzati anche i ricavi dei parrucchieri, soprattutto per quelli che offrono anche servizi di estetica. Per approfondire potete visitare il sito di confartigianato.

Le parole del Presidente di Confartigianato di Torino

“Prima di tutto – spiega Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino – bisogna sottolineare che il decreto, collegato all’inserimento del Piemonte tra le zone rosse, ha creato una confusione che non va di certo a vantaggio delle imprese, anche di quelle rimaste aperte. La grande maggioranza delle attività artigiane anche se è aperta paga il pegno di lavorare in un’area delimitata come zona rossa, quindi con un traffico di clientela pressoché dimezzato, in quanto le persone si possono spostare solo per motivi di lavoro e di salute. Inoltre, le nostre botteghe rappresentano dei punti di riferimento per la clientela che è abituata anche a spostarsi in un altro comune diverso da quello di residenza per raggiungere, per esempio, il proprio parrucchiere di fiducia. Per molti il 2020 è irrimediabilmente compromesso e la gestione del 2021, pur rimanendo incerta e legata alla durata della pandemia, potrebbe rappresentare un’ulteriore criticità”.

Per questo motivo troviamo in piazza a manifestare anche le partite iva che possono lavorare nonostanze la zona rossa. Sono attività che, come se non bastasse, non avranno probabilmente diritto a rimborsi, essendo rimaste aperte. Un vuoto legislativo che andrà colmato se si vorrà aiutare realmente l’economia dei piccoli imprenditori e dei tessuti sociali di tutta la nazione. L’insicurezza è molta.

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